lunedì 13 luglio 2015

Com'è tornare a casa

Ti hanno insegnato che nella vita devi imparare a dire di no. Falso. La vera cosa difficile da dire è sì.
Sì ai treni che passano una volta sola. Sì a chi non ne perde mai uno. Sì a chi non sale, perchè ha voglia di aspettare il prossimo. Sì al desiderio di ogni italiano di lasciare il proprio paese. Sì alla voglia di tornare a casa. Sì a chi va in capo al mondo a cercare risposte. Sì a chi torna a casa con più domande di prima. Say yes.

L'app del countdown non la apro ormai da parecchie settimane. Non c'è più niente da aspettare con ansia: eventi importanti, feste, cerimonie o ritorni a casa per cui non dormo la notte sono rimasti in Minnesota.
E' passato solo un mese, ma l'America sembra un sogno. Lontana anni luce, quasi irreale, come se tutto ciò non fosse mai successo.
Il grande interessamento iniziale di chi non vedevo da un anno, si è ridotto al solito pettegolezzo e alle classiche chiacchiere del ''come va''. La gloria del ritorno dall'exchange year è scomparsa, e con quella tutti gli entusiasmi, lo stupore del rivedersi, i ''mi sei mancata'',  i sorrisi a mille denti.
Ormai tutti danno per scontato che io sia lì, affianco a loro.

La mia vita è tornata quella che era, ma io no. Ho la consapevolezza di quanto il mondo sia grande, e ho una voglia di conquistare l'europa e viaggiare il pianeta incontenibile. Ho molta più voglia di studiare, perchè ora ho ambizioni ben più grandi di quelle che avevo prima di partire.

Le belle abitudini che mi ero costruita negli USA e tutti i buoni propositi che aveva fatto li ho mantenuti. Sto leggendo tantissimo, faccio sport tutti i giorni, sto all'aria aperta, studio a sufficienza, mi incontro con un sacco di gente e ho in programma di fare due bei viaggi nelle prossime settimane.
Direi che questo anno mi ha cambiata in meglio.

Tornare a casa è difficile, ma non troppo. Ho trovato persone che volevano sapere tutto del mio viaggio (interiore e non) e con cui mi sono confidata e ho amato parlare. Ma ci sono state anche quelle a cui non è interessato nulla di quando ho preso l'aereo e ho sorvolato l'oceano, e con cui ho avuto grandi difficoltà a capirmi e trovare un punto di incontro.

Il punto è che avevo e ho ancora voglia di buttare tutto fuori per condividere finalmente con persone italiane e amiche quello che mi è successo negli ultimi 11 mesi, perchè avere qualcuno con cui parlare così mi era mancato! Ma non tutti sanno capire, ed è normalissimo, perchè non avendolo vissuto con te non provano lo stesso bisogno che hai di condividere.

E' finita così, dopo 10 mesi e tanti aerei, mi sveglio ormai da tanti giorni nella mia città e non potrei chiedere di meglio.


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