lunedì 22 febbraio 2016

Perché l'omosessualità è sbagliata?

30 Gennaio 2016. C'era tanta gente al family day, ''milioni'', dicono. In Italia, l'unico paese occidentale a cui verrebbe in mente di istituire un raduno per cercare di togliere i diritti a chi non li ha. L'unico paese dove non si scende in piazza per reclamare giustizia, ma per negarla a chi ne ha pieno diritto.
C'era tanta gente, veri cattolici, famiglie con figli, suore e preti, tipi in cravatta. Sbandieravano bandiere colorate, alzavano cartelloni al cielo. ''Sbagliato è sbagliato, anche se dovesse essere legge'', recitava uno, con tanto di coppiette blu-blu e rosa-rosa stilizzate a fianco. Così, per rendere più chiaro e crudele il concetto. E questo striscione enorme si moltiplicava in tanti piccoli pezzetti sulla la folla, in tanti fogli A4 tenuti anche loro fieramente in alto.
Un altro diceva in caratteri cubitali blu ''Dio maschio e femmina lì creò'', e un altro incomprensibilmente ''Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro''.
Dal palco è un continuo appellarsi alla volontà divina, nonostante l'impronta laica. E' un continuo negare i diritti alle coppie omosessuali, anziché occuparsi di allargare le opportunità delle ''famiglie tradizionali'', o come le chiamano.



Famiglie tradizionali? Amore tradizionale? Cosa è tradizionale direi io, cosa è sbagliato?
Io ero rimasta al concetto di famiglia come un nucleo fatto di amore, in ogni direzione e senza orientamenti. Pensavo che l'amore tra due persone fosse indiscutibile, andasse al di là della pelle, del colore, della razza e di qualsiasi altra cosa. Mi sono sbagliata io, o si sono sbagliati i sostenitori di questo incontro da, così lo spacciano, 2-milioni-di-persone?
Secondo voi che significato aveva la presenza di politici pluri divorziati e conviventi con le nuove compagne giovanissime, in un raduno in cui si sosteneva la famiglia ''tradizionale''? Quattro figli da tre donne diverse, due matrimoni, un figliastro, un divorzio e mezzo. Due più di due fa quattro. Tradizionalissimo.

In America ho avuto 2 cari amici gay e un insegnante lesbica, e non ci ho mai trovato niente di strano. Uno veniva a fare shopping con me, comprava i leggings da Forever 21 e gli Ugg marroni per l'inverno Minnesotiano. Ci ho messo un po' a rassegnarmi al fatto che in quanto a trucco fosse più bravo di me.
Un altro era bisex, più che gay, e nel giro di 4 mesi aveva portato a casa due fidanzati di sesso diverso. La mamma lo definiva confuso, ma felice.
Lei invece era la mia insegnante di religione in Chiesa, una specie di catechista, ma di una religione stranissima che ancora ho fatica a definire. Quando sono ripartita si era appena trasferita con la fidanzata nella loro nuova casa, si sarebbero sposate da lì a poche settimane. Mi sarebbe piaciuto esserci. Avevano intenzione di avere un figlio a testa, e di farli riconoscere come figli di entrambe. Una famiglia normalissima, due persone giovani, un amore innocente e la prospettiva di un futuro roseo: non è tradizionale questo?

Ho avuto amici gay in America ma io sono etero. Sono etero, e mi sento fortunata, perché qui in Italia non devo combattere per avere una vita come quella dei miei concittadini.
Sono Etero e ne vado fiera, sul serio. E sapete perché?
Perché con dentro il cuore l'amore per quelle persone fantastiche che ho conosciuto nell'altro continente, dentro la testa la consapevolezza che non c'è diversità ma solo uguaglianza, sono un etero che vuole difendere (o meglio istituire) quei diritti anziché negarli, anche se a me in concreto non cambierebbe niente.

Ogni giorno in Italia si sposano in tantissimi, eppure non me ne sono mai accorta, non ne ho mai subito le conseguenze, semplicemente perché le conseguenze non ci sono se non la felicità di quelle persone il cui amore e legame è riconosciuto dallo Stato! Uno Stato che al momento anziché unire, vorrebbe dividere queste persone, non includerle ma escluderle, discriminando invece di tutelare.

Insomma sono Etero, eppure al Circo Massimo non ci sarei neanche voluta passare per sbaglio. Avrei respirato troppa aria di omofobia, nata dalla convinzione che l'omosessualità sia patologica, contro natura, immorale, socialmente pericolosa, o come preferivano dire sui loro cartelloni, semplicemente ''sbagliata''. Avrei incontrato persone convinte di voler allontanare da sé qualcosa che non lede alla propria sessualità, né alla propria vita, né alla propria esistenza in genere, e in virtù dei propri gusti sessuali vogliono negare il matrimonio laico tra due omosessuali.

Perché sono Etero, dicevamo. E se un giorno avrò figli vorrei che crescessero in un paese civile. Vorrei che credessero in una religione che se dice di accettare tutti e perdonare tutto, lo faccia concretamente, senza esclusione di alcun tipo; e che la stessa non faccia il gioco di ignorare e perdonare la pedofilia, e avere il coraggio al tempo stesso di rifiutare l'omosessualità.
E se un giorno questi figli scoprissero di essere gay vorrei che non avessero diritti ipotetici, o meglio, inesistenti, ma dei diritti certi, senza patire discriminazione o provare vergogna della loro natura.

Badate bene, natura. E' questione di natura, non di scelta, di malattia, di problemi psicologici, fisici o traumi di alcun genere. Chi avrebbe scelto di confessarsi ebreo in Germania sotto il governo Nazista?

Sono etero eppure sto dalla parte giusta.
Sono etero, ma anche se non lo fossi, sarebbe lo stesso.

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