domenica 7 settembre 2014

Mini trip + School

Mi sono lasciata sfuggire un po' di mano la situazione ed il tempo. Dovrei scrivere più spesso altrimenti i miei post cominciano a diventare troppo lunghi, quindi cercherò di sintetizzare al massimo gli ultimi 10 giorni qui negli States.

Allora dove eravamo rimasti?
Il 30 e 31 siamo andati per una mini vacanza a Deluth, io, hostmum, hostsister, hostdad e l'egiziano.
Io e Hassan in viaggio

Abbiamo visto il lago più grande del Minnesota e abbiamo dormito tutti insieme in un mini appartamento. Aveva un bel giardino dove la sera mi hanno fatto fare il primo bonfire ever e mi sono divertita parecchio, anche perchè abbiamo cantato tutta la sera tipo karaoke, mentre facevamo s'mores e porcate varie (marshmallow sciolti al fuoco, messi con un pezzo di cioccolata in mezzo a due biscotti, tipo panino). AMERICANATE.
Tra l'altro un exchange dalla Georgia che vive nella nostra stessa città è andato in vacanza nello stesso posto nello stesso giorno. E nello stesso hotel! L'abbiamo scoperto solo quando ce lo siamo ritrovati davanti ed è stata troppo da ridere la scena!

Anyway, tornati a pranzo di Domenica a casa, sono venute due cheerleader che non conoscevo (di cui la coach mi aveva dato i contatti) a casa per spiegarmi le coreografie e le 'mosse' che mi servivano sapere per fare i try-out (i provini che si fanno per entrare nelle squadre degli sport scolastici).
Sono state gentilissime e mi hanno fatta sentire a casa, almeno per una volta. Sorridevano, volevano sapere di me, mi incoraggiavano e dicevano che ce l'avrei fatta ad entrare. Mi hanno ripresa, mandato i video alla coach e guess what..? Sono passata! E ancora non ci credo!!
E' stato un sogno che si è avverato, una di quelle cose che vuoi fare da sempre e in cui credi ma non troppo. Le vedi sempre un passo troppo lontane da te e poi invece? Ti impegni e ce la metti tutta e ce la fai per davvero!


La sera siamo andati a fare un barbecue con tutti gli hostgrandparents ed è stato un sacco divertente, anche se erano tutti adulti a parte me. Il cibo mi è piaciuto e non me lo sarei mai aspettata che gli americani qui mangiassero così sano (tantissime verdure!). O per lo meno è perchè sono stata fortunata a capitare in una famiglia salutare.

Il 1 Settembre (back to Hogwarts) siamo andati al Mall of America, il centro commerciale più visitato del mondo, che si trova a soli 15 minuti da casa nostra. Lì si vede veramente la pazzia degli americani. Ogni tipo di negozio, un luna park, un piano di soli ristoranti, negozi di vestiti per il prom, supermercati, qualsiasi cosa ti serva: lì dentro.



Siamo stati 6 ore circa, e non sono bastate neanche per girarlo tutto come si deve. Le scarpe comode qui sono d'obbligo, dato che è come andare a fare una sfacchinata in montagna ahah
Alla fine mi sono guadagnata un vestito da hollister (per il primo giorno di scuola), una bella cena e una tuta per gli allenamenti delle cheerleader da forever 21.

2 Settembre primo giorno di scuola per studenti nuovi alla struttura e per i freshmen (quelli del primo anno di liceo). Siamo andati solo dalle 9.30 alle 11, giusto per impostare il nostro ID sul sito della scuola, decorare l'armadietto (aprirlo non è così difficile, ma ho dovuto scaricare un tutorial da internet lol) , conoscere qualcuno e fare un giro di orientamento.
Poi da target a comprare le cose per la scuola (sono stata bravissima e ho speso solo 30 dollari tra quaderni, penne, diario ecc; proud of me!) e al mercato a comprare un po' di verdura per me.

3 Settembre finalmente il vero primo giorno di scuola. Prima sveglia traumatica alle 5.30, usciti alle 6.30 per prendere l'autobus quando stava sorgendo il sole (in compenso ho guadagnato un paio di belle foto) e primo viaggio sull'autobus giallo come quello dei film. Ero gasatissima e più che emozionata. Giusto per farvi rendere conto il mio livello di ansia da quando sono arrivata: anzichè ingrassare come fanno tutti gli exchange students ho perso un kilo e mezzo.
In ogni caso arrivati a scuola ho cercato di capirci qualcosa e di non perdermi. Ho una mappa dell'intera struttura così non faccio ritardi e/o figuracce con la gente.

Unghie per il primo giorno di scuola fatte dalla mia host sister :)






La giornata di per se è stata buona, anche se ero parecchio parecchio confusa. I professori sono di una disponibilità incredibile rispetto a quelli italiani. Danno ripetizioni quando vuoi (prima o dopo scuola ogni giorno) gratuitamente, puoi parlarci tranquillamente senza avere quel rapporto 'di dittatura' che siamo abituati ad avere in Italia, sono giovani, amano il loro lavoro e non ti fanno pesare nulla.
Tutte le classi mi hanno fatto una buona impressione, ma alla fine ho deciso di lasciare child devlopement (bambolotto finto con tanto di passeggino di cui ti devi occupare, piange, deve andare in bagno, ha bisogno di cibo) per fare tedesco 3. Così mi sento più sollevata nel fare materie utili per il mio futuro.

Mario!
A mensa (11.29 di mattina!) avevo paura di non riuscire a trovare nessuno con cui mangiare. Invece appena entrata è arrivata correndo Andrea, una ragazza della mia età che avevo conosciuto il giorno prima, dicendomi di mangiare insieme. In più si è aggiunto a noi Mario, l'exchange student italiano (anche lui con WEP) che per pura fortuna si è guadagnato il placement a pochi passi da casa mia. Quindi ci vediamo sempre, ci diamo consigli e supportiamo, prendiamo il bus insieme.

L'unica classe che mi ha dato problemi purtroppo è stata matematica, ma io ho sbagliato a prendere la situazione in modo sbagliato, ingrandendola ancora di più e pensando che il problema fosse insormontabile. In sostanza ero dopo scuola agli allenamenti delle cheerleader (io non mi sono allenata perchè comincerò da lunedì) e cercavo di fare i compiti di mate. Ero sotto la pioggia. Ero stanca. Avevo un momento in cui mi mancava terribilmente casa e 10 mesi mi sembravano troppi. Avevo voglia di tornare. Non capivo l'inglese e gli esercizi.
E quindi sì, ho iniziato a piangere e non ho smesso per un bel po'. Ho chiamato mia sorella su facetime che ha cercato di darmi un supporto con parole dolci per quanto poteva, ma ormai la depressione da exchange student aveva preso il sopravvento. E a dire la verità è durata molto.

A casa ho continuato a sentirmi giù e nostalgica. Mi sono detta che avrei preso tutte F e che avrei sprecato un anno della mia vita. Insomma, ne ho fatto una tragedia umana implacabile.
Le parole di mia madre su whatsapp mi hanno rassicurata notevolmente prima di andare a dormire, e il giorno dopo appena sveglia mi sono decisa a fare del mio meglio per dare una svolta.
Alla fine dopo un paio d'ore di video su khan academy e youtube, un po' di esercizi in più, qualche domanda a scuola alla prof in privato, ho risolto tutto. E va meglio.

Ieri finalmente thanks God it's Friday, come dicono loro. Weekend! Siamo andati io, l'egiziano e la mia host sister ad un mega pigiama party con il gruppo giovani spirituale della chiesa. E' qualcosa di tipico americano, che gli italiani tendono a snobbare (anche io ero piuttosto perplessa). Ma sono qui per provare, per fare esperienza e allargare il mio orizzonte. Quindi anche se un sabato sera in italia significa serata tra amici in discoteca, locali, party hard, io sono andata al pigiama party della chiesa. Sì. E vi assicuro che è stato bello.
Il gruppo spirituale per loro è una chiesa in cui accettano tutte le religioni. Pregano (a questo punto ancora non ho capito quale dio o chi o cosa pregano), fanno feste, raccolte fondi, mega pigiama party, pomeriggi a caso con attività per divertirsi ecc. Eravamo 18 tra ragazzi e ragazze e, neanche a farlo apposta, 6 di loro erano exchange. Ho conosciuto un sacco di gente nuova, ho ottenuto un bel massaggio alla schiena e una tazza da riportare a casa, ho capito tante cose.

Stamattina tornata a casa ho fatto skype per un ora e mezza con la mia famiglia, finalmente. Non l'avevamo mai fatto da quando sono partita, e rivederli ancora lì, nella mia casetta, con tutto rimasto uguale, con i loro sorrisi bellissimi, per quanto possa sembrare scontato mi ha rassicurata un sacco. Quindi è proprio vero come dicevano prima di partire che tu attraversi l'oceano e cambi tutto quello che hai e ti aspetti che anche per gli altri sia lo stesso. Poi invece ti accorgi che la casa è sempre uguale, la città sempre la stessa, la loro routine rimasta invariata, i miei amici ancora in giro per il centro, il mio poster ancora arrotolato in camera dove l'avevo lasciato. E' tutto rimasto congelato. Ed è bellissimo così perchè mi ha dato la certezza che quando tornerò sarà come rimettere in moto qualcosa che mi ha aspettata in modalità pausa per 10 mesi. Certo, il mio modo di vedere tutto sarà molto diverso, ma in ogni caso non avrò mai perso niente.




PS. Mi dispiace scrivere cose negative su quest'anno perchè io quando leggevo i blog degli altri ed ero ancora in italia speravo scrivessero sempre cose positive che mi incoraggiassero al massimo. E quando leggevo di qualcuno che piangeva, che aveva problemi, che non ce la faceva, tendevo sempre a pensare che 'non era forte abbastanza' e che io lo sarei stata.
Ma ora che ci sono io ve lo dico: non è così. Non è questione di essere forti abbastanza o meno. E' questione di avere 16 anni ed essere una normale persona che a voglia di fare esperienza ma paura di abbandonare tutto quello che ha. E' questione di essere ancora un ragazzino che ha bisogno dell'abbraccio della mamma quando qualcosa non va. E' questione di sentirsi grande ma di non esserlo ancora veramente.
Però quello che conta è prendere tutto con leggerezza, nel senso di non rifletterci troppo. Buttarsi, lasciare il porto sicuro, affrontare la nostalgia, sfogarsi con un pianto. Perchè poi tutto questo ripaga: si cresce, si cresce e si cresce sempre di più. E 10 mesi lontani da casa sono solo 10 mesi di meraviglia guadagnata messa nel proprio bagaglio di esperienza. Qualcosa che in pochi fanno. Qualcosa che ti darà un valore inestimabile come persone. Qualcosa che ti 'distrugge' ma ti arricchisce. Qualcosa per cui vale la pena rischiare.



0 commenti:

Posta un commento

.