mercoledì 23 settembre 2015

Esami di Settembre

Playlist per la lettura: Jovanotti - Pieno di vita

Vi anticipo che sarà un post lunghissimo, nonché probabilmente l'ultimo sulla mia America. Abbiate cura di gustarvelo fino in fondo. Spero che post come questo vi mancheranno.

Eccomi al termine di un percorso, che in realtà ho già decretato più volte finito: con gli esami integrativi di Settembre e la riammissione in classe quinta, non sono più ufficialmente un'exchange student, ma (forse) semplicemente una studentessa di Liceo Scientifico.
Che io ne sia contenta o no, poi, questa è un'altra storia.

Sicilia
3 mesi di Estate alla fine non sono niente. Si vivono intensamente, si è impegnati con le mille cose da fare, le liste di buoni propositi mai mantenuti, e poi alla fine si finisce per pensare di aver perso tempo.

E così anche per me: l'estate mi è sembrata sfuggire dalle mani.
Sarà che avevo troppe cose da ''recuperare'', mettiamola così, e non solo scolasticamente parlando ma anche (e soprattutto) umanamente, con questa voglia pazzesca di stare con le persone che non avevo visto per 10 mesi, godermi il caldo che ai -40° Minnesotiani mi era mancato, leggere tanti libri rigorosamente in Italiano, essere turista del mio stesso paese. Insomma, volevo godermi casa.

Eppure di cose ne ho fatte. Sono stata al mare per ben due mesi, ho passato un bel weekend a L'Aquila con la mia squad Interactiana, ho festeggiato svariati compleanni, partenze, ritorni, battesimi, mangiato pizza in quantità vergognose, abbronzata da far concorrenza a parecchi miei amici americani del sud (anche se ormai la tinta l'ho già persa quasi del tutto).
Sono stata in Sicilia con tutta la mia famiglia, in una vera e propria 10-days-road trip all'Americana: di città in città, la costa di un'intera regione.
E poi? Poi ho fatto grandi nuotate, sono stata una damina del Medioevo per due giorni, ho incontrato a Roma la mia amica tedesca Lea, e sono stata al concerto di Fedez e Jovanotti.

Giostra cavalleresca di Sulmona

Insomma, posso dire che non mi sono fatta mancare niente.

Dall'altra parte però c'è stato lo studio spesso intenso per gli esami integrativi di Settembre, il cui unico scopo era quello di assegnarmi il numero di crediti per la classe quarta, dato che comunque ero promossa all'ultimo anno per legge.
Vi riporto qui la mia esperienza personale in maniera sintetica, ma sappiate che

  1. Le modalità dell'esame integrativo variano da scuola a scuola. Alcune danno tutto il programma di tutte le materie (e vi giuro a quel punto vi consiglio di cambiare scuola), altre un programma ridotto, e altre ancora non prevedono un esame ed assegnano il numero di crediti in base ad altri criteri (quali 8 crediti massimi per il coraggio di fare un'esperienza così fantasmagorica mitica, oppure gli stessi crediti della terza, o ancora i crediti in base alla media nella scuola straniera, ecc.)
  2. se avete altre domande mi fa piacere rispondervi, e come sempre sapete che potete scrivermi su Facebook, Instagram Direct o qui sotto nei commenti

Quindi, io ho portato 2 materie scritte (italiano e matematica) e 7 agli orali (italiano, fisica, chimica, latino, filosofia, storia, storia dell'arte). Le date degli esami sono state il 2, 5 e 8 Settembre.
L'estate ho studiato molto da autodidatta, ho fatto un paio di lezioni private di matematica e soprattutto la dolcissima e santissima Dalì mi ha sopportata tutta l'estate e mi ha aiutata con tutti i programmi. Quindi, davanti a centinaia di persone che leggono, le dichiaro ufficialmente il mio amore, perché auguro anche a voi di trovare un'amica come lei.
Grazie Dalì.

Posso dire che questi esami sono andati molto bene. Il colloquio è stato parecchio informale, ho risposto a tutto e mi pare di aver fatto una bella impressione. E alla fine, 7 crediti.

Cari dubbiosi o decisi futuri exchange students, il ritorno non è come ve lo raccontano.
Non avrete lo shock culturale inverso, né grandi difficoltà a reintegrarvi nella società italiana. Non vorrete immediatamente tornare in America, né prenderete 3 ad ogni compito in classe di quinta.
Il ritorno è quello che è: semplicemente un mattone in più nel muro del vostro grande percorso.
Come avete sopravvissuto l'interrogazione di Latino quando non avevate aperto libro, la frattura al polso che faceva malissimo, la paura di salire sul palco davanti a una grande platea, supererete anche questo.
Non vi nego che dovrete darvi da fare però.
Quest'estate per esempio ho passato tante (forse troppe) ore sui libri anziché sul lettino dello stabilimento, e troppo tempo a studiare anziché vivere, ma non me ne sono mai fatta un cruccio. Ripeto, faceva parte del mio percorso, e come ne ho accettato i lati positivi, in quel momento bisognava incassarne i negativi.
E poi ho dovuto correggere il mio rapporto con la ''società''. Dopo la prima settimana non ero più quella che era andata in America, ma ero Livia Masci punto, e per fortuna non l'ho capito troppo tardi. Sono scesa dal piedistallo, ho fatto una parola di meno quando andava fatta, ho cominciato a raccontare molto di meno della mia esperienza e piuttosto a fare io domande agli altri. ''Raccontami, che hai fatto quest'estate?, ma davvero?, che bello sono così contenta per te! Io?, sono stata molto bene in America, grazie, ma comunque, dicevi di te?''
In classe mi nascondo quando mi tocca parlare in inglese e tendo a sviare il discorso quando si parla troppo di me. Forse ho preso una posizione un po' estremista, e per non essere superba sono diventata estremamente umile, ed è sbagliato anche questo. Ma lo faccio semplicemente per paura di passare per quella che è andata in America e ora è sul piedistallo del mondo. Vi giuro, quella non sono io.

Ci siamo: andiamo a tirare le somme?
Bisogna affrontare giorni di estrema nostalgia, un Natale fuori casa, la voglia di tornare a casa, qualche kilo accumulato e diverse paure da superare. Ci si deve sentir pronti a partire bambini e tornare adulti, con tutto quello che comporta. Sappiate che rideranno di voi, in Italia e in America (o ovunque andiate), perderete qualche amico, riceverete delle occhiate invidiose e magari ci rimarrete anche male. Ma se vi capita quest'opportunità, davvero, non lasciatevela sfuggire.
Abbiate il coraggio di lasciare casa, nonostante l'anno di scuola da recuperare; non lasciatevi spaventare da niente di quello che altri vi hanno raccontato. Se una come me, che di difetti abbonda, è riuscita a farcela ed è tornata anche soddisfatta, allora perché non ce la potete fare anche voi? Ascoltatemi, ce la farete.
Ce la farete dall'altra parte dell'oceano. E al reinserimento, ce la farete da questa parte dell'oceano.

Questa parte dell'oceano: CASA

E a proposito di questo ho qualcosa da dire. Spero che qualcuno di voi si sia accorto nel cambiamento nel nome del mio blog. Da ''dall'altra parte dell'oceano'', si è fatto spazio un sottotitolo: ''da questa parte dell'oceano'', a significare che sì, questo sarà l'ultimo post ufficiale sull'exchange year, ma la mia avventura non finisce qua. Ci saranno così tante altre cose da raccontare negli anni che meriteranno di essere condivise.
Incoraggiata da tanti lettori entusiasti, ho così deciso di continuare a scrivere, per rimanere un punto di riferimento per chi vuole partire, ma spero anche per chi vuole restare.
Per condividere pezzi della mia vita, pensieri vaganti e perché no, magari anche altri viaggi.
Sappiate che la WEP mi ha contattata per diventare Wep Buddy, così se deciderete di partire potrete chiamarmi via telefono per un consulto e farmi domande, potreste ritrovarvi una Livia davanti all'orientation pre partenza, come testimone agli Infoday o assistente negli uffici Wep. Insomma, di me non vi libererete alla fine.
Per chi ha voglia di non perdersi i prossimi post, da adesso ci si può iscrivere alla newsletter sulla versione web del mio blog.

Vi ringrazio per avermi accompagnata in un bellissimo anno. Spero di essere riuscita a trasmettere il messaggio giusto e di aver fatto vivere anche a voi un po' di America. Per chi ne ha intenzione continuate a scrivermi, a fare quelle mille domande incuriosite a cui amo rispondere.

E a chi ne ha l'opportunità: partite.
Ne vale la pena.
Salutatemi dall'alto di quel finestrino il resto del mondo e fatevi brillare gli occhi per la gioia di una nuova avventura.
Stay awesome

Livia

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao! Ho già commentato qualche tuo post e voglio dirti che sono ufficialmente iscritta e farò un anno negli stati uniti con WEP! Spero tantissimo di vederti all'orientation perché mi piacerebbe veramente tanto conoscerti di persona!
ti auguro buona fortuna e ti ringrazio perché mi hai convinta a partire.
Luisa

Livia Masci Berghella ha detto...

Ciao Luisa, auguri auguri auguri per l'esperienza che andrai a fare! Sono onorata di essere il motivo della tua decisione :) Spero vivamente che anche tu come me riuscirai a imparare tanto.
In bocca al lupo!

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