lunedì 14 settembre 2015

Il valore dell'anno all'estero

Bentornata (?), spero di sì.
Dopo una lunga e intesa estate di studio e non, sono tornata a scuola nella mia cara e vecchia Sulmona. Il racconto di questi bellissimi tre mesi ve li riservo per il prossimo post. Intanto qui vi incollo il tema che ho consegnato nella prova di italiano che ho dovuto fare a settembre. Traccia: pensiero sul valore dell'anno all'estero.

Roadtrip in Sicilia, Agosto 2015


C'erano una volta un universo in evoluzione, un mondo in connessione, un'Italia in difficoltà e un progetto che la risolleva. Si tratta di Intercultura, progetto nazionale promosso dal Ministero dell'Istruzione, nonché dall'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che al tempo della sua carica, pronunciava le seguenti parole:
''Dal 1955 a oggi migliaia di ragazzi hanno aderito con entrassimo al progetto Intercultura che ha aperto le scuole al mondo (...) per contrastare i fenomeni di razzismo e intolleranza.''

In una società così globale, in cui le connessioni sociali tra un capo e l'altro del mondo sono istantanee, e la voglia dei giovani di esplorare nuove possibilità è travolgente, migliaia di ragazzi ogni anno abbandonano le loro abitudini e certezze, per vivere dieci mesi di esperienza all'estero.
Lasciano il nido sicuro per un mondo di domande, ma pur sapendo di essere continuamente messi alla prova, volano via come avessero le ali.
E così gli aeroporti ad Agosto diventano affollati con famiglie che si abbracciano strette, e con quelle madri dalle mille raccomandazioni che mai avrebbero pensato di doversi separare così a lungo dal loro bambino. Eppure lo fanno, li lasciano andare, e non si tratta di pochi casi, ma di un fenomeno decisamente in crescita che coinvolge giovani da tutta Italia, o meglio, da tutto il mondo.

Partiti ad Agosto 2014 per centinaia di destinazioni diverse, avevano (e hanno) tutti un grande coraggio in cuore, ma mi chiedo: se fossero toccati all'Africa, all'Alaska o al Medio Oriente, tutto questo coraggio l'avrebbero avuto?
La destinazione di molti era l'America, anche se guardando indietro a ciò che è stato, più che destinazione loro lo definiscono destino.
L'America dei 50 Stati, gli Stati Uniti, quell'estate omogeneamente cosparsi di 700 piccoli Italiani come i 700, o meglio 7000, fiocchi di neve caduti su quelle terre gelide.
Un esercito di 17enni che si è aperto al mondo, ha esplorato ogni dove, intesa come esperienza di esplorazione esteriore e soprattutto interiore, e per mesi ha voluto mettersi alla prova. E non c'è dubbio che qui, adesso, estate 2015, al loro ritorno, la nostra Italia ha riavuto un piccolo tesoro indietro.
In molti si chiederanno perché, ed ecco allora, permettetemi di spiegare.

Questi ragazzi sono tornati diversi, nuovi, arricchiti, incontenibili. Hanno fatto il giro del mondo, rigirato il loro punto di vista, imparato il rispetto di fronte a una bandiera che non era la loro. Si sono messi alla prova durante i compiti in classe in una lingua che non capivano, e ascoltato una messa di natale che in confronto sarebbe stata più comprensibile in Latino, sempre se la fortuna di festeggiare il Natale l'hanno avuta.
Eppure erano contenti, chi più di loro!, quando prendevano il primo voto alto, superavano i provini di teatro, conoscevano un nuovo amico, imparavano una nuova parola. Sono tornati dei ragazzi internazionali, ma Italiani dentro, che fieri hanno portato la loro cultura nel mondo, paladini del nostro Paese.

C'è da scommettere che di fronte a quei visi nuovi e freschi, a quegli occhi che hanno visto tutto il mondo e a quei cuori consapevoli che c'è altro oltre le coste del Mar Mediterraneo, nessuna di quelli madri spaventate si è mai pentita al loro ritorno di averli lasciati spiccare il volo. Perché i ragazzi ora avranno molto altro da condividere, storie da raccontarsi, tenute strette nel petto fino al giorno del ritorno, e saranno fieri di aver colto nelle parole dell'ex presidente della Repubblica, un invito unico e senza pari.

Per una generazione che nasce con l'idea che il nostro Paese non ha un futuro, non credete ci sia la necessità di scommettere su progetti come questo, di lasciare i giovani liberi del mondo per poi raccoglierli brillanti di nuove idee e fiduciosi del loro avvenire? Dicono che il patriottismo spesso si costruisca all'estero, dunque, li lasciamo andare?

Chiedetelo a loro, sapranno darvi una bella risposta.
Chiedetelo a me, ho 17 anni e sono una di loro.

6 commenti:

Unknown ha detto...

ma l'america non ti manca? soprattutto ora che stai per ricominciare con una 'routine' come la scuola . forse in questi mesi hai assaggiato una libertà che li non avevi ma ora ...non ti inizia a mancare nulla di quello che facevi in questo periodo negli usa ? continua a scrivere anche se ti allontanerai da quello che è il topic principale del blog ! è sempre un piacere leggere

Livia Masci Berghella ha detto...

Ciao Francesco! Sì, l'America mi manca e hai perfettamente ragione su quello che hai detto: l'estate ho avuto una libertà pazzesca, una gran voglia di vivere, circondata da tutte le possibilità e le gioie che in America sognavo per mesi. Ma ora che si ritorna alla realtà, alla vita di tutti i giorni, i paragoni ci sono, le distanze si allungano, la nostalgia si sente. Mi manca essere una cheerleader, essere la Liv Americana che tutti guardavano con la coda dell'occhio, essere quella con l'accento strano, una su un 3mila studenti, unica nel suo genere e fantastica nel suo essere Italiana.
E sì, continuerò a scrivere, perché non vedo l'ora di condividere tantissime altre cose con i miei lettori. Perché l'America e questo viaggio sono stati soltanto l'inizio.

Unknown ha detto...

non tutti sono capaci di riuscire a far immedesimare il lettore nelle parole che si stanno scrivendo e tu ci riesci..anche bene. Te lo dico perché ho letto il blog quasi sempre e ogni volta è stato come vedere la puntata di un fantastico telefilm. brava ! keep it up ;)

Livia Masci Berghella ha detto...

Ti ringrazio!

Cristina ha detto...

Questo blog è stupendo. Tu sei stupenda. In bocca al lupo per tutto!!! :)

Livia Masci Berghella ha detto...

Crepi e.. anche tu sei stupenda!

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