venerdì 20 febbraio 2015

Sulle stelle

La prima settimana tornata dalla California ha portato tante novità.
Non solo il fatto che mamma non fosse di nuovo lì con me e dovessi tornare a scuola, ma anche il freddo bestiale Minnesotiano ci aveva rifatto visita (e ce la sta ancora facendo), ho aperto un club a scuola e per la prima volta ho capito di essere a casa. Ma andiamo con ordine.

Mercoledì dopo scuola, io e Mei abbiamo tenuto il primo incontro del club di fotografia. Ci avevamo già pensato da un po' di mesi, e lei per fortuna si è occupata di tutta la parte burocratica (parlare con il preside, fare permessi, firmare moduli,..) così non ho dovuto fare altro che accettare la sfida, mettere i manifesti per la scuola e trovare un po' di idee (e persone!).

Per essere stata la prima volta Mercoledì è andata bene: sono venute una quindicina di persone, abbiamo proposto un po' di progetti e dato degli input. Vedremo cosa ci riserveranno i prossimi meeting. 

Giovedì prima di scuola sono andata a recuperare il pretest di economia che avevo saltato quando ero in Cali. 60 domande, zero tempo, difficoltà allucinante. Ne ho azzeccate soltanto 31/60, giusto giusto per una sufficienza, per poi capire che era soltanto un PRE test appunto, quindi non valutato e soltanto per darti un'idea di cosa già sai e di cosa no. A quanto pare io non so nulla. Ehm. 

Il weekend è stato bellissimo.

Venerdì Katrina mi è passata a prendere con il resto della troupe e siamo andate da FroYo e Starbucks sui divani a chiacchierare tutta la sera.

Mentre Sabato era il giorno di San Valentino, e per una exchange student con il fidanzato dall'altra parte dell'oceano potete capire che non è proprio uno spasso. Anyway, il mio host dad ha capito il mio morale decadente dopo la lunga chiamata che ho fatto su FaceTime con l'Italia, e mi ha portato a colazione fuori e poi al cinema a vedere Still Alice. Bellissimo film, ma così travolgente che appena è finito mi sembrava la vita non avesse più senso (tragica Livia).
La mia host mum invece mi ha fatto questo regalo dicendo 'this is for the girl who's missing her boyfriend':


Domenica sono andata a una cena elegante/festa con un po' della squad (nello specifico Katrina A, Monica, Jack e Joanna) e ci siamo divertiti da pazzi. Joanna ha cantato davanti a tutti (e vi giuro, è davvero bravissima) facendomi venire i brividi ad ogni singola nota, abbiamo fatto foto illegali senza pagare al photobooth, ballato fino ad essere sweaty e per concludere con la ciliegina ho scroccato un passaggio a mezzanotte da due perfetti sconosciuti che sembravano molto interessati all'Italia (mamma se stai leggendo ti voglio tanto bene).


Il weekend è stato ancora più lungo perchè Lunedì la scuola era chiusa per un motivo sconosciuto. Forse è solo perchè agli Americani le vacanze piacciono parecchioò
Ho dormito fino a tardi, fatto un po' di pulizie e dopo svariate discussioni, telefonate e drinks da Caribou, io Katrina, Ana e Kat abbiamo cominciato a ''lavorare'' sul nostro progetto di fisica.
Dobbiamo costruire una reazione a catena allucinante, elaboratissima e piena di congegni elettronici che mi chiedo se ho preso la classe di ingegneria spaziale al posto di fisica.


Il resto della settimana è proceduta in tranquillità. Sono stata l'unica nella mia classe a passare l'invalsi di matematica e ho preso 31 su 30 al compito di tedesco. Non chiedetemi come.

Ieri abbiamo raggiunto i -33 gradi percepiti, giusto per tenerci al calduccio, e sono arrivata al punto che controllo il meteo sul cellulare almeno 3 volte al giorno, sperando di avere notizie positive sull'arrivo di una mezza primavera. Anche se di 0 gradi mi accontenterei volentieri.

Ma a parte questo tutto non solo va, ma va anche molto bene.

Tra 3 mesi e mezzo sono a casa, e non so davvero cosa pensare. Non vedo l'ora di rivedere tutti, ma allo stesso tempo non sono pronta a lasciare tutto quello che ho costruito qui.
Mi sento a casa, è questa la verità. Mi sono abituata alle prese in giro sul mio accento, a levarmi le scarpe quando entro in ingresso, a rifarmi il letto appena sveglia, a farmi la doccia tutti i giorni. E nonostante sia tutto così diverso (e difficile), per la prima volta mi sento davvero di starci bene.

Le cose stanno migliorando, e in un certo senso stanno diventando più facili. La grande scalata dello shock culturale è stata duramente superata, la depressione natalizia vinta, la paura di essere lasciata accantonata, la nostalgia accettata. Le giornate stanno diventando più lunghe e quando prendiamo l'autobus alle 6.30 non ci serve più la torcia per arrivare alla fermata. Il freddo prima o poi dovrà passare, per lo meno con l'arrivo di Marzo e di qualche fiore che spinge sotto la neve. La mia partenza è relativamente lontana, e io e la mia hmum abbiamo preparato una lista di tutte le cose che vogliamo fare prima che io riparta.

Downtown Minneapolis
A proposito, oggi hanno scelto la loro prossima exchange student dalla lista online. Si chiama Zofia e viene dalla Polonia. Mi fa strano pensare che tra qualche mese questa non sarà più camera mia, che tutte queste cose dovrò chiuderle in un paio di valige e lasciare spazio a lei. Lei che non sa ancora cosa le aspetta, ma che come me ha avuto il coraggio di fare un passo lunghissimo e di rischiare tanto, avrà una famiglia bellissima e mi auguro un anno bellissimo.
Non voglio proprio dire che spero la loro esperienza con Zofia non sarà bella come la nostra, ma dentro dentro la speranza che io sia quella che ricorderanno col più grande dei sorrisi non muore. E anzi, mi auguro davvero che ripensino a me come loro figlia, e come un periodo bellissimo della loro vita. Perchè per me è stato un periodo bellissimo, e loro dei fantastici genitori.

E ora chiudo qui, perchè sto già piangendo.

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