sabato 20 settembre 2014

Keep holding on

Eravamo rimasti al 7 Settembre, il che significa 12 giorni fa. Time's crazy.


7 Settembre, appena pubblicato il post, sono andata con la mia hmum e il mio hbrother exchange al sud del Minnesota per l'incontro di tutti gli exchange students CCI che hanno la stessa coordinatrice regionale. Siamo andati a casa sua e abbiamo fatto un bellissimo picnic in giardino tutto il pomeriggio. E' stato bello conoscere tutti questi ragazzi da tutto il mondo, con tutto questo casino di lingue e accenti e storie e vita che si mescolavano. Felicità, felicità, felicità.

Martedì a scuola c'erano i fotografi per fare la foto per fare la school ID picture. Quando la tipa l'ha scattata me l'ha fatta vedere mi faceva alquanto schifo (per la mia espressione) ma non ho detto niente perchè hai una sola 'chance' dato che la fila è lunghissima. In ogni caso ne ho ordinate e pagate un paio, ma spero che quando arriveranno non saranno così orribili come penso anche perchè andranno a finire sull'annuario.

Mercoledì uscita alle 6 di pomeriggio da cheerleading sono andata a mangiare per la prima volta cinese. Era il compleanno della mia host mum quindi siamo andati tutti insieme (anche il figlio che vive all'università) ed è stata una bellissima serata seguita poi da shopping da Michael's. Che cos'è quel negozio.. per chi è pazzo del fai da te è l'unico posto in cui vi sentirete a casa nella vostra vita.. ci sarei rimasta dentro per sempre se non fosse che avevo ancora da studiare per il quiz di giornalismo e da completare un worksheet per matematica. Certe volte mi chiedo perchè gli exchange student italiani dicono sempre che la scuola americana sia così facile..

Venerdì è stato stancante ma finalmente pieno!
Il pomeriggio siamo andati in una sconosciuta città qui vicino che ha un bellissimo lago a scattare un po' di foto, dato che loro sanno che a me piace così tanto.

Per la sera invece avevamo organizzato un tardivo welcome party per me a casa. Sono venute le mie due amiche (le prime che ho fatto) Maya e Kaylyn, con cui pranzo a mensa ormai tutti i giorni; un paio di exchange students, qualche amica del gruppo della chiesa e 5 delle cheerleader. In totale eravamo una trentina, ma c'era un via vai di gente continua che rendeva il tutto difficile da calcolare. La serata è stata divertentissima, sopratutto perchè è stato un enorme diversivo da quello che faccio di solito nei weekend qui, cioè assolutamente nulla.
Abbiamo cantato al karaoke, raccontato un sacco di cose, mangiato, mangiato, mangiato, scattato foto, fatto la chubby bunny challenge, raccontato alle mie amiche con le lacrimucce di emozione la storia mia e del mio ragazzo, fatto vedere su google maps la mia città e altro che non ricordo.
Il resto del weekend è stato abbastanza insignificante invece, se non fosse per le chiamate skype che mi tirano sempre su di morale.

Martedì sono andata a fare volontariato nel pomeriggio per due ore con la famiglia, dato che loro sono molto 'nel volontariato' e io devo fare 8 ore di volontariato in questi 10 mesi perchè mi è stato chiesto dalla mia associazione partner. Quindi siamo andati e abbiamo etichettato per due ore vestiti di halloween mentre ballavamo e cantavamo. Ci siamo beccati snack gratis, maglietta gratis, cupon di sconto del 40% sull'intera spesa che faremo (se la faremo) nel negozio dei costumi, 2 ore scalate dalle mie required e anche un sacco di foto divertenti. Meglio di così :)

Giovedì dopo cheerleading e una cena veloce tutte insieme in uno sconosciuto posto messicano/cinese, siamo andate a scuola pronte con la divisa e i capelli tiratissimi per la nostra prima performance della stagione. Emozione, emozione, emozione.
Non smettevo di sorridere nel vedermi in quella divisa così americana, la bocca pronta ad incitare una scuola a cui appartengo da così poco eppure sento così mia, i pon pon nelle mani che bruciavano di ansia, il fiato che mancava nell'iniziare a correre per raggiungere la mia postazione. Ma come ogni cosa nella vita: sorrisone e si affronta. E anche se ero troppo agitata perchè non sapevo cosa aspettarmi, anche se mi sono completamente impanicata dopo una prima parte ballata perfettamente e ho fatto un casino per un buon 15 secondi, sono soddisfatta di me. Perchè non è da tutti allontanarsi così da casa e passare i try out con tutte le ansie di una cosa mai fatta prima, con quel pizzico di nostalgia sempre sullo stomaco e quella voglia di spaccare tutto nonostante le barriere linguistiche che ci sono ancora. Proud of me.
(Comunque se volete vedere il video dell'esibizione è nel mio profilo facebook e il link è nella colonna laterale del blog)

Sono tornata a casa ancora più gasata, più soddisfatta, più euforica di sempre. E oggi non so perchè ma mi sento nel sangue questa voglia di vivere.
E allora chi se ne importa se qui ancora non con nessuno quel livello di amicizia da chiamare e chiedere di uscire, chi se ne importa se spesso non mi capiscono quando parlo, se ho bisogno di dormire, se sono a casa da sola. Io mi annoio e non voglio. Ho preso il telefono, ho chiamato un po' di gente a caso di cui avevo il numero, finchè non sono riuscita a trovare un'amica che avesse qualcosa per me da fare. Ci vuole coraggio e faccia tosta, ma se non lo si fa mai qui si finisce per arrivare a giugno senza aver mai vissuto. Senza essersi mai divertiti. Senza avere nulla da raccontare.
Ho ottenuto un appuntamento per domenica pomeriggio con Maya, dopo le prove di cheerleading e la riunione del gruppo della chiesa.
Stasera invece alcune amiche mi passano a prendere e andiamo al football game a scuola, dove sembra che anche se non conosci le regole non importa, perchè la gente va lì solo per incontrarsi e divertirsi. Un po' come la nostra concezione di uscire per il corso (che loro non hanno e non capiranno mai). Il tema di abbigliamento (non sapevo esistesse un modo in cui vestirsi per una partita di football) è vestiti da mare. Io non ho nulla da mettermi, se non i pantaloncini con cui sono arrivata in aeroporto e le ciabatte da doccia.
Non avrei mai pensato di dovermi portare abbigliamento da mare in MinneSNOWta.
Eppure, c'è sempre una prima volta.




RANDOM FACTS:
- Gli americani fatto rutti in continuazione, spesso anche i professori, ma nessuno si sorprende mai e loro continuano a parlare come se niente fosse
- Ai miei gatti piace giocare a nascondino
- Il prof di fisica mette la musica in classe per cantare mentre
facciamo gli esercizi

- Mi sono iscritta al club supporto anti razzismo verso gli omosessuali
- Mi sveglio la mattina alle 5.30 per andare a scuola ma vedo delle albe meravigliose!
- A scuola c'è il wifi libero accesso
- In classe ci sono i distributori automatici di igienizzante per le mani
- Il mio host brother oggi cambia host family perchè la nostra per lui era solo permanente! So saaaad!



Sisters alle 6 di mattina
In America il cellulare in classe lo usano così!
Compito in classe di matematica
Scappo a cenare che non voglio fare ritardo, finalmente mi sento di aver raggiunto qualcosa di buono: mi inizio a sentire sempre di più a casa.
Ciao fantasmini.

domenica 7 settembre 2014

Mini trip + School

Mi sono lasciata sfuggire un po' di mano la situazione ed il tempo. Dovrei scrivere più spesso altrimenti i miei post cominciano a diventare troppo lunghi, quindi cercherò di sintetizzare al massimo gli ultimi 10 giorni qui negli States.

Allora dove eravamo rimasti?
Il 30 e 31 siamo andati per una mini vacanza a Deluth, io, hostmum, hostsister, hostdad e l'egiziano.
Io e Hassan in viaggio

Abbiamo visto il lago più grande del Minnesota e abbiamo dormito tutti insieme in un mini appartamento. Aveva un bel giardino dove la sera mi hanno fatto fare il primo bonfire ever e mi sono divertita parecchio, anche perchè abbiamo cantato tutta la sera tipo karaoke, mentre facevamo s'mores e porcate varie (marshmallow sciolti al fuoco, messi con un pezzo di cioccolata in mezzo a due biscotti, tipo panino). AMERICANATE.
Tra l'altro un exchange dalla Georgia che vive nella nostra stessa città è andato in vacanza nello stesso posto nello stesso giorno. E nello stesso hotel! L'abbiamo scoperto solo quando ce lo siamo ritrovati davanti ed è stata troppo da ridere la scena!

Anyway, tornati a pranzo di Domenica a casa, sono venute due cheerleader che non conoscevo (di cui la coach mi aveva dato i contatti) a casa per spiegarmi le coreografie e le 'mosse' che mi servivano sapere per fare i try-out (i provini che si fanno per entrare nelle squadre degli sport scolastici).
Sono state gentilissime e mi hanno fatta sentire a casa, almeno per una volta. Sorridevano, volevano sapere di me, mi incoraggiavano e dicevano che ce l'avrei fatta ad entrare. Mi hanno ripresa, mandato i video alla coach e guess what..? Sono passata! E ancora non ci credo!!
E' stato un sogno che si è avverato, una di quelle cose che vuoi fare da sempre e in cui credi ma non troppo. Le vedi sempre un passo troppo lontane da te e poi invece? Ti impegni e ce la metti tutta e ce la fai per davvero!


La sera siamo andati a fare un barbecue con tutti gli hostgrandparents ed è stato un sacco divertente, anche se erano tutti adulti a parte me. Il cibo mi è piaciuto e non me lo sarei mai aspettata che gli americani qui mangiassero così sano (tantissime verdure!). O per lo meno è perchè sono stata fortunata a capitare in una famiglia salutare.

Il 1 Settembre (back to Hogwarts) siamo andati al Mall of America, il centro commerciale più visitato del mondo, che si trova a soli 15 minuti da casa nostra. Lì si vede veramente la pazzia degli americani. Ogni tipo di negozio, un luna park, un piano di soli ristoranti, negozi di vestiti per il prom, supermercati, qualsiasi cosa ti serva: lì dentro.



Siamo stati 6 ore circa, e non sono bastate neanche per girarlo tutto come si deve. Le scarpe comode qui sono d'obbligo, dato che è come andare a fare una sfacchinata in montagna ahah
Alla fine mi sono guadagnata un vestito da hollister (per il primo giorno di scuola), una bella cena e una tuta per gli allenamenti delle cheerleader da forever 21.

2 Settembre primo giorno di scuola per studenti nuovi alla struttura e per i freshmen (quelli del primo anno di liceo). Siamo andati solo dalle 9.30 alle 11, giusto per impostare il nostro ID sul sito della scuola, decorare l'armadietto (aprirlo non è così difficile, ma ho dovuto scaricare un tutorial da internet lol) , conoscere qualcuno e fare un giro di orientamento.
Poi da target a comprare le cose per la scuola (sono stata bravissima e ho speso solo 30 dollari tra quaderni, penne, diario ecc; proud of me!) e al mercato a comprare un po' di verdura per me.

3 Settembre finalmente il vero primo giorno di scuola. Prima sveglia traumatica alle 5.30, usciti alle 6.30 per prendere l'autobus quando stava sorgendo il sole (in compenso ho guadagnato un paio di belle foto) e primo viaggio sull'autobus giallo come quello dei film. Ero gasatissima e più che emozionata. Giusto per farvi rendere conto il mio livello di ansia da quando sono arrivata: anzichè ingrassare come fanno tutti gli exchange students ho perso un kilo e mezzo.
In ogni caso arrivati a scuola ho cercato di capirci qualcosa e di non perdermi. Ho una mappa dell'intera struttura così non faccio ritardi e/o figuracce con la gente.

Unghie per il primo giorno di scuola fatte dalla mia host sister :)






La giornata di per se è stata buona, anche se ero parecchio parecchio confusa. I professori sono di una disponibilità incredibile rispetto a quelli italiani. Danno ripetizioni quando vuoi (prima o dopo scuola ogni giorno) gratuitamente, puoi parlarci tranquillamente senza avere quel rapporto 'di dittatura' che siamo abituati ad avere in Italia, sono giovani, amano il loro lavoro e non ti fanno pesare nulla.
Tutte le classi mi hanno fatto una buona impressione, ma alla fine ho deciso di lasciare child devlopement (bambolotto finto con tanto di passeggino di cui ti devi occupare, piange, deve andare in bagno, ha bisogno di cibo) per fare tedesco 3. Così mi sento più sollevata nel fare materie utili per il mio futuro.

Mario!
A mensa (11.29 di mattina!) avevo paura di non riuscire a trovare nessuno con cui mangiare. Invece appena entrata è arrivata correndo Andrea, una ragazza della mia età che avevo conosciuto il giorno prima, dicendomi di mangiare insieme. In più si è aggiunto a noi Mario, l'exchange student italiano (anche lui con WEP) che per pura fortuna si è guadagnato il placement a pochi passi da casa mia. Quindi ci vediamo sempre, ci diamo consigli e supportiamo, prendiamo il bus insieme.

L'unica classe che mi ha dato problemi purtroppo è stata matematica, ma io ho sbagliato a prendere la situazione in modo sbagliato, ingrandendola ancora di più e pensando che il problema fosse insormontabile. In sostanza ero dopo scuola agli allenamenti delle cheerleader (io non mi sono allenata perchè comincerò da lunedì) e cercavo di fare i compiti di mate. Ero sotto la pioggia. Ero stanca. Avevo un momento in cui mi mancava terribilmente casa e 10 mesi mi sembravano troppi. Avevo voglia di tornare. Non capivo l'inglese e gli esercizi.
E quindi sì, ho iniziato a piangere e non ho smesso per un bel po'. Ho chiamato mia sorella su facetime che ha cercato di darmi un supporto con parole dolci per quanto poteva, ma ormai la depressione da exchange student aveva preso il sopravvento. E a dire la verità è durata molto.

A casa ho continuato a sentirmi giù e nostalgica. Mi sono detta che avrei preso tutte F e che avrei sprecato un anno della mia vita. Insomma, ne ho fatto una tragedia umana implacabile.
Le parole di mia madre su whatsapp mi hanno rassicurata notevolmente prima di andare a dormire, e il giorno dopo appena sveglia mi sono decisa a fare del mio meglio per dare una svolta.
Alla fine dopo un paio d'ore di video su khan academy e youtube, un po' di esercizi in più, qualche domanda a scuola alla prof in privato, ho risolto tutto. E va meglio.

Ieri finalmente thanks God it's Friday, come dicono loro. Weekend! Siamo andati io, l'egiziano e la mia host sister ad un mega pigiama party con il gruppo giovani spirituale della chiesa. E' qualcosa di tipico americano, che gli italiani tendono a snobbare (anche io ero piuttosto perplessa). Ma sono qui per provare, per fare esperienza e allargare il mio orizzonte. Quindi anche se un sabato sera in italia significa serata tra amici in discoteca, locali, party hard, io sono andata al pigiama party della chiesa. Sì. E vi assicuro che è stato bello.
Il gruppo spirituale per loro è una chiesa in cui accettano tutte le religioni. Pregano (a questo punto ancora non ho capito quale dio o chi o cosa pregano), fanno feste, raccolte fondi, mega pigiama party, pomeriggi a caso con attività per divertirsi ecc. Eravamo 18 tra ragazzi e ragazze e, neanche a farlo apposta, 6 di loro erano exchange. Ho conosciuto un sacco di gente nuova, ho ottenuto un bel massaggio alla schiena e una tazza da riportare a casa, ho capito tante cose.

Stamattina tornata a casa ho fatto skype per un ora e mezza con la mia famiglia, finalmente. Non l'avevamo mai fatto da quando sono partita, e rivederli ancora lì, nella mia casetta, con tutto rimasto uguale, con i loro sorrisi bellissimi, per quanto possa sembrare scontato mi ha rassicurata un sacco. Quindi è proprio vero come dicevano prima di partire che tu attraversi l'oceano e cambi tutto quello che hai e ti aspetti che anche per gli altri sia lo stesso. Poi invece ti accorgi che la casa è sempre uguale, la città sempre la stessa, la loro routine rimasta invariata, i miei amici ancora in giro per il centro, il mio poster ancora arrotolato in camera dove l'avevo lasciato. E' tutto rimasto congelato. Ed è bellissimo così perchè mi ha dato la certezza che quando tornerò sarà come rimettere in moto qualcosa che mi ha aspettata in modalità pausa per 10 mesi. Certo, il mio modo di vedere tutto sarà molto diverso, ma in ogni caso non avrò mai perso niente.




PS. Mi dispiace scrivere cose negative su quest'anno perchè io quando leggevo i blog degli altri ed ero ancora in italia speravo scrivessero sempre cose positive che mi incoraggiassero al massimo. E quando leggevo di qualcuno che piangeva, che aveva problemi, che non ce la faceva, tendevo sempre a pensare che 'non era forte abbastanza' e che io lo sarei stata.
Ma ora che ci sono io ve lo dico: non è così. Non è questione di essere forti abbastanza o meno. E' questione di avere 16 anni ed essere una normale persona che a voglia di fare esperienza ma paura di abbandonare tutto quello che ha. E' questione di essere ancora un ragazzino che ha bisogno dell'abbraccio della mamma quando qualcosa non va. E' questione di sentirsi grande ma di non esserlo ancora veramente.
Però quello che conta è prendere tutto con leggerezza, nel senso di non rifletterci troppo. Buttarsi, lasciare il porto sicuro, affrontare la nostalgia, sfogarsi con un pianto. Perchè poi tutto questo ripaga: si cresce, si cresce e si cresce sempre di più. E 10 mesi lontani da casa sono solo 10 mesi di meraviglia guadagnata messa nel proprio bagaglio di esperienza. Qualcosa che in pochi fanno. Qualcosa che ti darà un valore inestimabile come persone. Qualcosa che ti 'distrugge' ma ti arricchisce. Qualcosa per cui vale la pena rischiare.



giovedì 28 agosto 2014

Ny Ministay + Arrivo in USA

Pensavo sinceramente l'anno scorso, leggendo i blog degli altri exchange students, che avrei condiviso molto i momenti pre partenza e l'arrivo in famiglia. In realtà poi quando ci sei dentro vuoi così tanto viverti la cosa e metterci tutte le energie che tempo di farlo non ce n'è.

Il 20 pomeriggio verso le 5 sono partita per Roma. L'ultimo saluto al mio ragazzo è stato il più triste e forse il più difficile insieme a quello dei miei nonni. Ho pianto e lo sapevo che sarebbe stato difficile. Ma l'importante è essere forti.

Il viaggio per Roma è stato abbastanza tranquillo e veloce. Dopo esserci sistemati in hotel siamo andati a fare una cenetta di pesce tutti e 4 insieme (io, mia madre, mio padre e mia sorella) a Fiumicino anche se io mi sentivo piuttosto strana e fragile. A ripensarci, non so perchè, ma mi viene da sorridere un sacco. In hotel mi sono addormentata abbastanza facilmente e a differenza di quanto ho sentito dagli altri exchange students, io ho dormito! Quello è stato il momento in cui mi sono sentita più pronta e lo stesso vale la mattina dopo appena sveglia: ancora non realizzavo che stavo per lasciare tutto.

Alle 4.30 mi sono ritrovata in aeroporto con gli altri weppini che andavano a New York e dopo la consegna della bustina arancione (con raccomandazioni, biglietti, assicurazione, ecc), il check in (valigie perfette alè alè alè) e colazione con i rispettivi genitori, anche qui c'è stato l'ennesimo saluto. Sì, questa volta davvero doloroso e davvero l'ultimo! Ma come ho guardato i miei scomparire dietro il metal detector, mi sono girata (un po' di lacrime addosso) ho preso un gran respiro e mi sono detta: 'da qui inizia tutto. Sei sola ma sarà bello. Tu puoi farcela'
E mi sono diretta con un sorriso verso il mio gate.




Il viaggio verso New York è stato abbastanza lungo, ma mi sentivo finalmente bene e finalmente sentivo il valore dell'esperienza che sto vivendo. I 3 giorni sono volati, tra chiacchiere, foto, dollari, Top Of The Rock, Ground Zero and stuff.
Non sto qui a raccontare tutto in dettaglio altrimenti mi prolungherei troppo. Vi basti sapere che è stato fantastico e mi sono sentita al settimo cielo la maggior parte del tempo, il che è una gran conquista.



Il 24 alle 3 di notte i primi gruppi sono iniziati a partire per l'aeroporto di Newark. Io e Alice per fortuna avevamo il volo per Minneapolis all'1.35 quindi abbiamo dormito un bel po' (anche se svegliarsi in camera sola nel silenzio perchè le mie due compagne erano partite, e trovare un dolcissimo biglietto di buon viaggio e buona vita sul comodino mi ha fatto venire un po' il panico).
L'aereo era piuttosto claustrofobico: 2 file di 2 sedili, una sola hostess, il soffitto alto 1,70m neanche..
Io e Alice non riuscivamo a contenerci dalla gioia e la paura di incontrare le nostre famiglie e soprattutto all'atterraggio abbiamo fatto un gran casino.

Ma alla fine eccola lì: la mia host mum stra sorridente con un cartellone di benvenuto in mano. E poi l'emozione, i palloncini e i regali per me in camera, una nuova vita, tutto che cominciava lentamente a prendere forma, in bene e in male.






















E quindi here we are. La sera del 27 Agosto. Sono 3 giorni che sono qui, ma, non so perchè, sembra un vita. Sarà che le giornate estive sono ancora abbastanza lunghe e logicamente non avendo ancora amici sono meno piene di quelle italiane.
Il primo giorno sono andata a comprare da target tutto il necessario per l'igiene personale e poi a scuola a scegliere le materie (anche se poi ieri ho fatto qualche aggiustamento).
Per il primo semestre: US History, Journalism 1, Precalculus, Fashion Marketing, Child Development, Physics. 
Per il secondo semestre: US History, Elements of literature, Precalculus, House and Interior Design, Macro economics. 
All'inizio avevo preso anche cose ancora più inutili, tipo fotografia, ma poi mi sono sentita pretty bad per non studiare praticamente per un anno e ho fatto dei cambiamenti. Anyway alcune cose potrebbero ancora cambiare lol.



Il secondo giorno io, la mia host mum e l'altro exchange egiziano siamo andati al Minnesota State Fair, un grandissimo evento con migliaia e migliaia di persone, vicino casa nostra, davvero indescrivibile. C'erano montagne russe di ogni tipo, funivie, km di roba da mangiare e banchetti, zoo, mostre, negozi, giochi e così via. Mi sono divertita parecchio e mi è sembrato talmente americano che non smettevo di sorridere.



Per quanto riguarda ieri, appena svegli abbiamo fatto una mega pulizia di tutta casa, praticamente tutta la mattinata e poi siamo andati a prendere l'host dad e l'host sister in aeroporto che tornavano dall'Austria (erano andati a visitare la loro vecchia exchange). Incontrarli è stato molto bello e da quando è arrivata la sorella ho qualcosa in più da fare. La sera infatti abbiamo fatto un barbecue nel loro giardino (che è bellissimo) e dopo cena abbiamo giocato a vari giochi da tavola nel basement e poi abbiamo suonato la chitarra e cantato fino a tardi. Mi sono sentita così a casa in quel momento.

Oggi è stato una giornata un po' vuota, non sapevamo in realtà cosa fare ma c'era un bel sole, quindi mi sono stesa sull'amaca in giardino e ho letto il mio libro e dormito un po'. Con l'egiziano ho giocato a battaglia navale e a un altro gioco da tavola e poi un po' di chiacchiere con la family. Quando la mia hsister è tornata dalla theatre class abbiamo cucinato la cena insieme e poi mi ha fatto le unghie mentre guardavano un film. So happy!

Parlando giusto un po' di bad sides: sì, ci sono ed è normale. Ho avuto due crisi di pianto da quando sono arrivata qui: il primo giorno e stamattina. E' la fase di adattamento e mi devo solo ripetere stay strong all the time, perchè quando inizierà la scuola che mi terrà impegnata da morire, le cose andranno molto meglio. Anche perchè farò sport, attività varie, compiti a casa e inizierò a farmi degli amici. Tempo per piangere non ce ne sarà. Però si sa, è normale, ho 16 anni e mi trovo da sola dall'altra parte del mondo. Ho lasciato in Italia una marea di cose belle e se non mi mancassero non sarei normale. Man mano riempirò il vuoto con qualcosa di bello finchè non mi potrò davvero definire a casa qui.
E' succederà. E' solo questione di tempo.





mercoledì 20 agosto 2014

Come ci si sente a due giorni dalla partenza

Come ci si sente a due giorni dalla partenza? Fragili.
Ridi e poi piangi e poi ti penti e poi urli e poi ridi ancora.
Sei stressato, a volte a no, vorresti partire, a volte no.
Non sai più che succede.

Leggevo un po' di tempo fa sul manuale degli Stati Uniti che ci ha dato la wep che prima della partenza ci si sente davvero strani e la domanda classica è 'Chi me l'ha fatto fare?'. E io pensavo che sarebbe successo anche a me. E invece no:

L'1.30 di notte del 20 agosto. Tra 1 giorno e un paio di ore sarò in aeroporto (pronta o meno).
Questa settimana è stata complicata, piena, felice, incredibile.
Prima di andare via definitivamente dalla casa del mare ho fatto un ultimo bellissimo pomeriggio di shopping Italiano con una mia amica (Ciao Lori! <3), giusto per rendere ancora più difficile la fase valigia, poi sono tornata nella mia città (dove dall'inizio dell'estate ci sarò stata sì e no una settimana!).

Shopping da ZARA

Sapevo di avere soltanto 4 giorni di tempo per rivedere e salutare tutti gli amici, i parenti, i compagni di classe, quindi mi sono esaurita a sufficienza davanti al cellulare a contattare tutti e decidere quando e come vedersi. Il punto è che tutti ma dico tutti mi davano buca. C'era chi addirittura non rispondeva, chi mi cancellava dai gruppi, e devo dire che in quei momenti non capivo.. e mi sentivo sola.
In prenda a una sorta di disperazione sono andata a trovare i miei nonni per due giorni di seguito, perchè tanto i nonni sono sempre i nonni e vaffanciccio gli amici che danno buca.
Ho aiutato nel pomeriggio mia madre ad organizzare una festa che faceva a casa con una trentina dei suoi amici del Rotary e ho cercato di mantenere la calma. Insomma, ho fatto tante cose.
Ma tornata a casa il 18 sera apro il cancello del giardino e trovo la cosa più bella del mondo: la festa di mamma era per me, tutti i miei amici erano lì sorridenti che mi guardavano, la mia canzone preferita che suonava, coriandoli in aria, palloncini appesi, lanterne dappertutto, l'emozione di rivedere tante persone, un enorme cartellone con tantissime dediche e tutto preparato per me.
Inutile dire che la prima cosa che ho fatto sia stata scoppiare a piangere. L'emozione era tanta e mi sono sentita la persona più fortunata sul pianeta.




La serata è andata benissimo, tra un paio di lacrime e un bellissimo regalo dagli amici più stretti, una buona cena e un gioco stra divertente.
Sono andata a letto col sorrisone, nonostante avessi dovuto salutare un sacco di persone sapendo di rivederle tra 1 anno, perchè con quella enorme dimostrazione di affetto avevo capito che non li avrei mai persi. A giugno loro saranno ancora lì ad aspettarmi ed è questa la cosa che più conta.

Oggi è stato il penultimo giorno prima della partenza per Roma (dove dormirò con i miei genitori e mia sorella dato che ho il volo alle 4 di mattina). Ho girato mezza città e oltre tutta la mattina con il motorino (ovviamente cantando a squarciagola emozionata) per andare a salutare di nuovo una delle mie migliori amiche, il mio ragazzo e per andare a trovare un'amica di famiglia. I pianti non sono mancati.
Il pomeriggio mi sono messa seriamente a fare la valigia, finalmente! Quando leggevo i blog dei vecchi exchange students che facevano la valigia all'ultimo momento, pensavo sempre che io non l'avrei mai fatto perchè volevo programmare tutto perfettamente e con largo anticipo. E invece anche io, che sono la persona più organizzata e precisa del mondo, mi sono ridotta a due giorni prima della partenza. Perchè quando devi partire per un lungo viaggio hai voglia di goderti tutto quello che hai al massimo prima di lasciarlo. Che siano posti, cose o persone, ma ti prendono tanto di quel tempo che alla valigia neanche ci pensi.
Quindi insomma, ho fatto la valigia con mia madre e incredibilmente pesa 22.8 kg (dei 23 kg che posso portare). Ci ho messo praticamente tutto l'indispensabile, per ogni stagione ed evenienza. Ho abbondato con le cose che mi piacevano di più e ho messo tutto sottovuoto come gli insaccati. E ci è entrato.
Continuo a scriverlo perchè ancora non ci credo! Prima di pesarla pensavo facesse circa 40 kg!
Domani continuerò con il bagaglio a mano e poi avrò finito.

Il pomeriggio post valigia l'ho passato con il mio ragazzo in centro, tra televendite di scope e ultimi saluti ad altre persone che incontravo. Anche qui i pianti non sono mancati. In 3 momenti di versi mi sono uscite un paio di lacrime, ma poi una volte invece non mi sono trattenuta e ho proprio singhiozzato. Il punto è che non vedo l'ora di partire, ma piango perchè strappare il cerotto e separarsi fa molto male.
Dopo un'ultima cena insieme sono uscita con 3 dei miei migliori amici. Con loro ho praticamente preso appuntamento per il corso con un sacco di gente che mi voleva vedere perchè non era potuta venire alla festa a sorpresa o perchè aveva qualcosa da lasciarmi. Un amica mi ha regalato due bellissime tazze fatte da lei che mi hanno fatta commuovere (manco a dirlo, ciao Lory di nuovo) e un'altra un libretto di foto e frasi di cui dovrò leggere una pagina al mese fino al mio ritorno (e ogni volta che leggo una nuova pagina dovrò scriverle), il mio ragazzo con mia sorella e le mie migliori amiche invece mi hanno comprato la instax celeste che volevo da un sacco di tempo! Altri mi hanno semplicemente abbracciato e già quello è bastato per farmi capire quanto mi vogliono bene. E' stata anche questa, come la festa di ieri, una serata meravigliosa. E nonostante andassi girando in centro con gli occhi rossi, la faccia pallida, e un fazzoletto sempre in mano, ero davvero felice per una continua dimostrazione di affetto che non mi sarei mai aspettata.



Ora sono qui a letto, ultima notte nella mia stanza e si sono fatte le 2:03, che sarebbe anche un orario per andare a dormire.. direi. Un po' di ansia c'è, magari anche un po' di paura, ma sono serena. Perchè non sto partendo per la guerra, ma per una cosa meravigliosa e alla fine si parla soltanto di un po' di nostalgia. Quindi forza e coraggio, sorriso stampato e una bella dormita che domani è un altro e giorno e da domani tutto riparte.

Ps. In sostanza io non mi chiedo 'Chi me lo ha fatto fare?', perchè la risposta sarebbe 'Me lo ha fatto fare il mio coraggio, la mia gioia di vivere, la voglia di avventura, la bellezza della vita, tante cose. Ma soprattutto me l'ha fatto fare Livia. Livia, questa pazza ragazza che scrive non vede l'ora di partire. Perchè lo ha scelto lei e nessun altro. E io, questo lancio, lo voglio fare.

sabato 31 maggio 2014

1 anno o cosa?

31 Maggio: è passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho scritto. Non è successo molto, ma io ho sempre qualcosa da dire.


''Maggio studenti fatti coraggio'' (anche se io oserei dire piuttosto 'maggio studente fatti e basta') è la tipica frase che tormenta ogni martire del liceo di questi tempi. Quest'anno più di ogni altro anno: Maggio, Livia fatti coraggio perchè tra poco finiscono le verifiche, ma soprattutto perchè TU tra 3 MESI sei sull'aereo.

3 mesi, che impressione! Fino a ieri dicevo parlando dell'America 'l'anno prossimo'.
- Ma lo sai che l'anno prossimo vado in america?
- Dai che l'anno prossimo non studio fisica.
- Oddio l'anno prossimo sono a New York!

Livia ma quale l'anno prossimo? Apro l'app del countdown sull'iPhone e mi vedo scritto: Shoreview, tra 81 giorni 4 ore 38 minuti. E mi viene l'ansia. Mi dico che devo fare ancora tantissime cose prima di sentirmi davvero pronta. Ma poi c'è la host family sullo sfondo che sfoggia i suoi sorrisi migliori e mi sembra l'incoraggiamento migliore per dirmi 'ti stiamo aspettando. Non aver paura'.

Io effettivamente non ho paura, perchè sono stra pronta a buttarmi, ma il fatto che la partenza si avvicini semplicemente mi fa 'terribilmente' realizzare la velocità del tempo. E io non riesco ad accettarlo.

In ogni caso ho una bellissima notizia da dare e no, non è l'annuncio che mercoledì ho l'esame di inglese e invece sono qui a divagare, ma in realtà e qualcosa di emozionante.
La wep ogni anno mette a disposizione 30 borse di studio di 1000 euro per i ragazzi che partiranno con quest'associazione per una qualsiasi destinazione. Le borse di studio sono assegnate agli exchange students più meritevoli tenendo conto di vari criteri di giudizio (media scolastica, punteggio conseguito negli esami wep, puntualità nella consegna del wepbook, ecc).

Quest'anno sono state assegnate l'11 Aprile (2014). Stavo cucinando tornata da scuola quando mia madre in preda alla sua solita super emozione, fa un gridolino e poi scoppia in lacrime guardando il cellulare:


E' stato un momento bellissimo e io non smettevo di sorridere. Non tanto per quei 1000 euro (di cui sono felicissima a prescindere) ma perchè questo mi ha dimostrato che io devo saper crede in me stessa, che se voglio una cosa e impegno davvero la ottengo! 

Quindi never give up, anche se sono settimane che piove, anche se domani è giugno ma sembra natale, anche se devo ancora finire compiti, esami e interrogazioni, anche se ho paura un po' di quello che mi aspetta. L'importante è credere nel proprio potenziale, sempre e ancora. Ancora. E ancora.








martedì 8 aprile 2014

Orientation

E' vero che le cose che aspetti con ansia, arrivano e scompaiono in una frazione di secondo. Il mio countdown per il 5 e 6 Aprile è stato lunghissimo, e oggi è già 8 Aprile. E non so il tempo che fine ha fatto.


'5 e 6 Aprile, save the date!' diceva la wep. E io questa date eccome se non l'avevo saved.
Sabato 5 Aprile, mattina presto, 4.45 suona la sveglia. Ovviamente io sono Abruzzese e il seminario si doveva tenere a Firenze, nel tanto quotato nord. Lontano da me. E il bus per portarmi lì doveva partire da Pescara. Lontano da me. Ma sì, poi ho preso tutto per buono. Ho incassato e sono partita alla volta del seminario.

Il lunghissimo viaggio di 6,30 ore (siamo arrivate alle 13.30) l'ho affrontato duramente con la dolce Lucia, anche lei Pescarese, che avevo conosciuto sul gruppo di facebook degli exchange wep di quest'anno. Io soffro davvero tanto il pullman e qualsiasi altro mezzo di trasporto che abbia un motore. Anche una bici a motore. Sono allergica ai motori.
Così non ho mangiato tutto il tempo e Lucia è arrivata a Firenze portandosi dietro una compagna senza colazione, merenda nè pranzo nello stomaco.

Arrivate alla stazione degli autobus avremmo dovuto prendere uno dei bus di linea consigliati per raggiungere l'ostello, ma noi hopeless wanderers non siamo riusciti a trovarlo. Così abbiamo preso un taxi (da vere signore) che ci ha portati sulla collina dove si trovava l'ostello disperso. Da fuori davvero carino, dentro un po' meno ma ci possiamo passare sopra.




In realtà la mia camera era peggio di questa. Letti di ferro scrostati. Just saying

Il check in era una fila lunghissima che arrivava a questi banchetti dove si dovevano firmare fogli per l'associazione partner, attestazioni, prendere maglia, zainetto, badge e cartellina.


Le camere erano state assegnate da loro in ordine alfabetico, stessa cosa vale per i gruppi. Dato che eravamo 250 studenti circa infatti, ci hanno divisi in 5-6 gruppi che seguivano gli stessi corsi ma in orari diversi. Io ero nei cookies con Federica e Leandro, che già conoscevo su whatsapp quindi mi è andata benissimo. 

C'è stata innanzitutto alle 14.30 una presentazione iniziale (ice breaker) dove si è presentato lo staff e poi, divisi in gruppi, abbiamo fatto un'attività. Eravamo in un grande cerchio e dovevamo lanciarci un gomitolo di lana da una parte all'altra. Quando ti arrivava dovevi dire qualche informazione su di te e il perchè vuoi partire, tenere un pezzo di lana tra le dita e rilanciare il gomitolo a qualcun altro. Una volta che tutti l'avevamo si era creata un'enorme ragnatela, da cui ognuno con la forza ha strappato un pezzo. Quel pezzo lo dovremo portare in America, a significare che siamo tutti connessi in giro per il mondo. 

Il resto del pomeriggio abbiamo seguito altre sezioni cioè: partner e comportamento, social networks, sistema scolastico e dopo una penosa cena (finalmente ho mangiato: un pezzetto di pollo!) casi problematici. 

Domenica sveglia e colazione nuovamente penosa. 
Le altre sessioni della giornata sono state: info pratiche, teenager, video pregiudizi, diversità culturali e la mia preferita letter to myself. Abbiamo scritto una lettera a noi stessi parlando di aspettative, emozioni del momento e incoraggiamenti per il futuro che poi lo staff wep ci spedirà a casa in America  circa a metà della nostra permanenza. Sarà sicuramente un momento commovente rileggere ciò che ho scritto e vedere quanto sono cambiata. 
Alle 15.30 foto di gruppo finali per concludere e salutarci. Poi io e Lucia abbiamo ripreso il taxi (ops) e siamo corse a riprendere l'autobus. Io senza cena ovviamente. Non mi smentisco mai. 










                         
C'è qualcosa che ti manca sempre quando riesci a lasciare un pezzetto di te nella vita degli altri. Ha ragione lo staff: anche se non ci rivedremo più noi saremo connessi perchè facciamo parte di una ragnatela.

 E loro gia' mi mancano.

 



Lascio qui i link dei blog e la lista delle persone con cui ho passato per la maggior parte il seminario.
  • Leandro Lodi (blog
  • Stefano Trombetta (blog - Placement: Florida, Port Charlotte)
  • Federica Lorenzini (blog - Placement: Michigan, Kalamazoo)
  • Federico De Luca (blog - Placement: Oregon, Oregon city)
  • Luca Montanaro (blog - Placement: Texas, Edinburgh city)
  • Giorgio Millesimi (aprirà presto un blog) 
  • Lucia Cannizzaro (blog - Placement : Maine, Topsham)
  • Valeria Bolzan (no blog) 
  • Francesco Cozzi (no blog)

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