venerdì 31 ottobre 2014

Compleanno americano

Sono in classe di fashion marketing e ho appena finito il mio progetto per lunedì. Non ho niente da fare, che la scuola qui è facile, quindi Mr. Duffy mi ha detto fai quello che ti pare fino alla fine dell'ora.
In Italia ce lo sogniamo. 
Ma io intanto mi sono seduta bella comoda, tavoletta di cioccolato e cellulare, e questa facilità americana me la godo, mentre insulto la tastiera senza accenti.

20 Ottobre, 5.30 di mattina.
Nuova sveglia che suona, nuova settimana che inizia con la mia solita confusione mattutina del 'dove sono cosa faccio qui cos'è questo letto perchè tutti parlano inglese' quando ho appena aperto gli occhi dopo 8 ore di sogni in italiano e in Italia.
E' sempre strano svegliarsi dopo una notte in cui hai sognato di essere in Italia, nel solito posto, con le solite persone, e accorgersi che era tutto solamente un sogno. E un po' fa male. E corro a sciacquare la faccia in bagno.

Solita routine, ormai piacevole perchè da quando cheerleading è finito ho un sacco di tempo libero in più. Colazione, bus, scuola, bus, doccia, snack, procrastinating as much as possible, compiti, procrastinating, cena, procrastinating, letto.
Alba spettacolare sul lago davanti scuola
Qualche volta ovviamente c'è qualcosa di diverso. Martedì alla riunione del Diversity Council abbiamo festeggiato l'indigenous day guardando video storici, mangiando muffin americani giganti al cioccolato e facendo dream catchers. Il mio era orribile, ops.

Mercoledì io e la mia host mum siamo andate in campagna a comprare da un venditore locale due zucche per halloween, e già che eravamo lì ci siamo beccate anche pane di mela morbido e caldo, una mela caramellata, e 2 litri di apple cider. Non si poteva resistere.

Random news. Ho finalmente ordinato l'yearbook, anche se costa 80$ e più, ma ne vale davvero la pena ed e' un ricordo fantastico che mi posso riportare in Italia. Spero che la mia foto non sia così pessima though e che a noi senior ci facciano inserire una frase, perchè puoi scrivere quello che vuoi e molti fanno cose esilaranti.


Venerdì un minimo di valigetta e una nuova partenza: io e la mia host sister siamo andate in un campo giovani della Chiesa in Wisconsin. La loro religione è strana, si chiama  Unity, e in sostanza credono a tutto, a qualsiasi cosa che sia uno spirito, che dia energia, a Gesù, a Buddha, a Maometto, a Zeus, e a chi non si sa.

Iononvolevoandareproprioperniente, ma dovevo, anche se avrei saltato il mega pigiama party e feste di chiusura di cheerleading quel Sabato, anche se mi avrebbero tolto il cellulare per 3 giorni e avevo dei seri problemi con qualcuno in Italia con cui dovevo parlare. Sono salita sul bus, ho consegnato il telefono, ho affrontato le 6 ore di viaggio con la malinconia più grande addosso e amen.

Quando sei lontano i problemi li senti ancora più pesanti quando ci sono, perchè appunto non sei li', non puoi toccarli con mano, non hai molti mezzi per risolvere, se non una chiamata Skype o un messaggio su Whatsapp. Il contatto degli occhi, quello del corpo.. Bhe era quello che mi salvava in Italia, e ora no c'è e senza di lui molte cose si stanno sfasciando. Ci sono delle routine che si perdono, delle parole che non vengono più dette, delle passioni che svaniscono.

E quel weekend tutto ciò lo sentivo più di sempre. C'era qualcuno che mancava, e mi bruciava, e senza cellulare, senza poter provare a scrivere, faceva male ancora di più.
E quel weekend ho pianto nell'heart talk, ho abbracciato persone sconosciute, ho riso durante l'om, non mi sono voluta alzata durante la preghiera ad un Dio sconosciuto che non voglio pregare, ho guardato persone credere a tutto e pregare 1000 religioni diverse. Ma ho anche dormito abbracciata con Sarah, ho ballato vestita da orso con Timur, ho ballato un lento con un certo italo-americano chenonmipiacevapernienteperovabeh, e ho sconfitto le mie paure, e un po' la nostalgia..
E mi sono che mi è servito.

Il mio gatto è triste perchè non gli lascio fare i miei compiti di mate
Domenica prima di arrivare di nuovo a casa mi sono premiata con una bella pasta da Noodles and Company, e con un'abbondante coppa di FroYo, perchè anche se erano solo 3 giorni sono stata coraggiosa, umile, paziente. E quindi, come tante volte, sono fiera di me e di come sto crescendo.
E' stata un'esperienza diversa, che decisamente non rifarei sia chiaro, ma per lo meno ho qualcosa ancora di nuovo da riportare in Italia a Giugno.
You're never gonna know if you never even try.

Lunedì quindi sono tornata a scuola e mi sembrava di non aver avuto nessun weekend, e la stanchezza me la sono portata un po' per tutta la settimana.

Martedì sono andata a comprare il costume di halloween. Ero tutta gasata, volevo un costume che spaccava, ma poi mi sono resa conto che era inutile spendere 50$ per il costume della regina di cuori quando poi lo lascerò qui in America a giugno, quindi mi sono beccata un semplice vestito metà angelo e metà diavolo con tanto di coda, pelliccia e corna, per 4$.

And guess what? Mercoledì era il mio compleanno. Avevo paura prima di partire che sarebbe stato un momento troppo difficile per me, e che non sarei riuscita ad overcome la nostalgia, e invece non è andata così male.
Unghie per il compleanno
Certo quando mi sono svegliata e sono andata a fare colazione, il mio padre e la mia sorella ospitante si erano praticamente dimenticati che era il mio compleanno e non mi hanno neanche fatto gli auguri, ma avevo la mia vera mamma che mi sorrideva su Skype, i messaggi più belli delle persone più importanti back home appena arrivati e freschi da leggere, e mi sono resa conto di quanta meraviglia ho lasciato in Italia, e una lacrima mi è scesa davanti l'armadietto.

Il mio compleanno alla fine è andato bene, e a dire la verità non è ancora finito perchè Domenica faccio una festa a casa con tutte le mie amiche.
Anyway, tornata a casa ho passato il pomeriggio fino alle 5.30 a rispondere ai messaggi più belli, agli auguri su Facebook, e parlare con un po' di gente su Skype. Ho ripensato a tutti i bei regali che mamma mi aveva mandato nel pacco un paio di settimane prima, e mi sono sentita amata. E felice.
Mr. Duffy nell'ora di fashion marketing mi ha regalato una barretta di Hershey's e nell'ora di tedesco e di inglese tutti mi hanno fatto gli auguri. E grandi sorrisi.

Io e la mia host family siamo andati in un ristorante Italiano per cena che non era niente male. La sfoglia della mia lasagna era super soft, e il sugo non era certo buono come quello che fa mamma, e la besciamella era pochissima, ma per essere Americano l'ho promosso.

Camicia per il compleanno
Ho aperto i regali che erano bellissimi! Una camicia di lino bianca con le stelline di Tommy Hilfiger, un biglietto con delle foto e tre statement necklaces che mi fanno impazzire. Mi hanno anche portata in una pasticceria a scegliere il cupcake gigante che mi piaceva di più e ho scelto uno al cocco.
Tornati a casa abbiamo guardato tutti insieme In Time, che è il mio film preferito e credo sia stata una cosa dolcissima e davvero un bel pensiero per chiudere la serata.

Giovedì diciassettenne. Più matura o forse no. Mi sveglio stranita come sempre ma contenta di essere lì e di aver superato un momento che sarebbe potuto essere difficile e invece non lo è stato più di tanto.
Finalmente l'aria di halloween si è fatta sentire e io ed Erin abbiamo passato la serata a intagliare le nostre zucche. La mia è davvero spettacolare, nel prossimo post metterò tutte le foto raccontando anche di oggi, dato che ci sono molti programmi per il weekend.

Un bacio a voi che leggete, ai miei primi due mesi negli stati uniti, agli anniversari, alle cose che vanno via per fare spazio a cose migliori, a me che cresco, a chi mi vuole bene anche se mi conosce da poco, a tutto quello che deve ancora venire e a una persona con cui condivido l'importanza di questa frase. Perchè adesso, ancora più di prima, mi fa capire tante cose:
''E’ strano accorgersi che è proprio quando te ne vai che puoi capire quanto sei rimasto e quanto ti rimane di qualcuno. La prospettiva delle lontananze fa percepire tutto più nitidi. Ci sono assenze che sono scuse, assenze che sono pause. Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita artificialmente soltanto dall’abitudine. Al di la’ di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto si cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili novità, qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto ci provi non puoi negarla ai tuoi occhi.. più ti manca qualcuno più è ovunque presenza.''

Livia



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