domenica 28 dicembre 2014

Natale in America

Arriva sempre il momento in cui ti fermi e, guardandoti indietro, ti chiedi se la scelta presa nell'andare a vivere all'estero è stata quella giusta o no.
Perchè qui ti confronti con una marea di cose e persone, inizi a conoscere lati della tua personalità che non sapevi neanche esistessero. Ti mancano le parole, o forse ne hai in abbondanza. Rispondere alla semplice domanda 'come va?' può crearti un po' di confusione: hai una marea di cose in testa, e nel cuore, che aspettano solo di essere tirate fuori, ma a volte alcune emozioni sono difficili da descrivere. Puoi provarci, ma viverle è tutta un'altra cosa.  
E' come se tutto venisse portato via e tu inizi ogni volta da zero, poco a poco costruisci la tua nuova vita in un nuovo posto e ti senti bene.  

Da lunedì sono in vacanza. Lo zaino chiuso sotto la scrivania, che mi intralcia e prendo a calci quando accendo il computer, mi guarda da un bel po' ma non ho intenzione di aprirlo.

Una vacanza che è cominciata come un incubo. Il giorno più bello che si è trasformato in quello più strano, doloroso, complicato di sempre.
Quando sei lontano non puoi controllare tutto, anche se vorresti. Non puoi vivere due vite, o almeno non completamente.
Io ci ho provato, per mesi, e davvero ci credevo che avrebbe funzionato fino all'ultimo, ma a volte dobbiamo semplicemente lasciare che le cose accadano. C'è sempre un motivo. Un motivo per i cambiamenti, per le notti in bianco, per le cose peggiori.
Può sembrare che non ci sia, ma alla fine si rivela sempre.

Quindi ho lasciato andare, lui e le lacrime che sono seguite. Mi sono liberata di un peso, anche se nonostante tutto lo portavo con piacere, ma so che tutto andrà per il meglio. Qualcosa di migliore mi aspetta, un motivo per tutto ciò c'è. Devo soltanto scoprirlo.

E so che queste righe possono sembrare piuttosto confuse, ma c'è tanta gente della mia città che mi segue, e non voglio che tutti sappiano. Sulmona è una città troppo piccola, le voci girano in un attimo, la gente mi da dell'egoista, le ragazzine sono pronte a correre, e io non sono pronta ad abbassarmi a questo provincialismo.

In sostanza, una notizia arrivata dall'Italia mi ha sconvolto la giornata, mi ha fatta piangere tantissimo e ingozzarmi di gelato al Secret Santa Party a casa di Kat. Per fortuna ero lì, con le mie amiche, perchè tutti mi sono stati vicini e hanno capito come mi sentivo. Se fossi stata a casa.. meglio non pensarci a come mi sarei comportata. Lunedì notte è stata terribile. Ho dormito soltanto 2 ore e mezza, e la mattina mi sono svegliata con occhi stragonfi, mal di testa e una faccia irriconoscibile.
E' stato a quel punto che, guardandomi nello specchio mentre parlavo con mia sorella su Whatsapp, che mi sono detta di quanto non ne valga la pena di star male per una cosa che ti ha fatto stare bene per così tanto tempo. ''Don't cry because it's over, but smile because it happened.''

Da lì in poi, neanche un rimorso, neanche mezza lacrima.

Alla festa di lunedì abbiamo aperto i regali finali del Secret Santa fatto per le ultime 2 settimane, e Ana era il mio (anche se già lo sapevo, avendola trovata una mattina davanti il mio armadietto a mettere furtivamente un regalo). E' stata dolcissima con il suo present, e ancor di più Kat, Sab e Monica che mi hanno regalato un libro e della cioccolata anche se non dovevano.

Tornata a casa quella sera ho trovato un pacco che mi hanno mandato i miei genitori per Natale. Panettone, pandoro, torroni, regali, scamorze, pan dell'orso, ceci di ripieni, mustaccioli, tutto quello che mi poteva servire per scaldarmi il cuore dopo un giorno difficile.

Gingerbread house by me and erin
Martedì mattina sono andata a casa della hostnonna con la mia hostsister a cucinare un paio di cose per la vigilia di Natale. Ci siamo cimentate in involtini di foglie di uva e riso, e una pie imburrata con le noci, che ha un nome strano egiziano che non voglio imparare.

Ho saltato l'allenamento di ginnastica artistica delle 2 perchè erano ancora a pezzi per la notte precedente, e ho deciso di prendermi il resto del pomeriggio per me stessa per rilassarmi con un buon libro e guardare un film.
Alle 8 Nika è venuto a prendere me ed Erin e siamo andati con Nedal in downtown Minneapolis al villaggio di Babbo Natale, e poi a cena fuori alle 11 di sera (era la mia seconda cena, giusto per dire..)

Il 24 mi sono svegliata con un sorrisone. Ero emozionatissima per il Natale Americano, stranamente neanche un pizzico nostalgica. Ho aiutato con le pulizie, e ho fatto skype per un bel po' con i parenti riuniti in Italia per il cenone.
Anche se non ero lì, stavo bene. Ho il doppio dei parenti, il doppio dell'affetto, il doppio dell'esperienza e anche il doppio dei regali.. cosa si può chiedere di più?

Il regalo più dolce
Il cibo era ok, sicuramente meglio dei 7 pesci che mangiamo di tradizione in Italia.
Alle 5, mezzanotte italiane, mi sono alzata un momento da tavola per partecipare su facetime all'annuale processione di Tuscendidallestelle che si fa a casa mia. Una pazzia, italiana come non mai, che nessuno capirà mai. A parte noi.
Vedere tutte quelle faccine sullo schermo sorridere e dirmi Buon Natale con gioia, con quel mi manchi sulla punta della lingua che non veniva mai detto per non farmi venire nostalgia, mi ha scaldato il cuore.

Il giorno di Natale abbiamo aperto i tantissimi regali che c'erano sotto l'albero. Ne ho ricevuti un bel po', e sono stata messa sullo stesso piano dei miei due fratelli, il che mi ha commossa. Ora non sto qui a raccontare della nuova sciarpa morbidissima o delle bustine di tea. Non importano così tanto i regali, ma tutto quello che so che c'è dietro.

Dopo pranzo siamo andati dai parenti paterni, e abbiamo passato lì il resto della giornata.
Tra dolci, monopoly e wii con i ragazzi, si è rivelato un bel Natale dopo tutto.

Ieri abbiamo festeggiato un tardivo Natale tra di noi: io, Kat1, Kat2, Monica, Nedal, Jack, Sab ed Erin siamo andati a pattinare sul ghiaccio indoor, sotto mia richiesta.
Uno strano uomo mi ha approcciata diverse volte dicendomi che assomigliavo terribilmente a una persona che conosceva, e l'ho trovato molto creepy.

Quando una ventina di giocatori di hockey si sono letteralmente buttati nella pista alle 11.30, siamo andati via e Jack ci ha portati al mall. Fare shopping senza soldi è una sofferenza, soprattutto se ci sono i saldi di Natale e la tua carta di credito è bella ripiena di cash arrivato dall'Italia come regalo.
Mi sono limitata a guardare le vetrine, e a pensare a quello che comprerò prossimamente.

La troupe migliore
Tornata a casa, dopo un paio di belle scamorze italiane per cena, sono andata a casa di Blair per uno sleepover con la squadra di ginnastica artistica. E'statalacosapiùnoiosadisempre. Il divertimento americano non è sempre come quello dei film. Davvero. Tutti al cellulare, senza parole. Siamo la generazione di quelli che non sanno che dirsi.

Stamattina mi sono svegliata con abbondanti 10cm di neve. Non nevicava da tempo, le temperature si aggirano intorno ai -5 gradi: è un tempo inusuale in Minnesnowta, e per fortuna.
Scendo a mangiarmi un mustacciolo per merenda, che un po' di casa nello stomaco non fa mai male, e poi a fare la spesa con la famiglia.

Si conclude così la settimana del mio Natale Americano, meraviglioso e sorprendente. Mi chiedo se questa felicità sia normale per me, o se sono davvero cambiata così tanto in meglio come tutti dicono.
Qualunque sia la risposta, questa Livia mi piace davvero.

Buon Natale a tutti


Questo spiega tutto. Sono troppo io






1 commenti:

Maggie ha detto...

Chi è che ti dice che sei cambiata in meglio? Che poi ti monti la testa... :P

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