martedì 6 gennaio 2015

Un nuovo anno

Capodanno in Italia è follia. E' un petardo acceso in una bottiglia, fuochi d'artificio, nottata in discoteca, cornetto alle 6. Brindisi, abbracci, sorrisi, promesse, idee, baci, occhi lucidi, energia.
Ma Capodanno in America, non è Capodanno.

Ho avuto un'amara sorpresa la notte del 31: in America la fine dell'anno è a malapena festeggiata, il che mi ha resa triste. Fino ad ora ho sempre cercato di integrarmi perfettamente nella cultura Americana. Ho guardato le cose dal loro lato, le ho rigirate, aperte, osservate in tutte le direzioni possibili pur di trovarne un senso e riuscire ad adattarmi.
E allora la chiesa politeista l'ho accettata, la scuola elementare anche, il lavoro da minorenne, l'anti socialità, Netflix, gli allenamenti esagerati, i pasti di sola carne, il pigiama a scuola, le calze con l'infradito, gli ugg con la tuta da operaio: ho mandato giù tutto.

Ma signori, cavolo, è il 31 Dicembre. Un po' di brio, allegria, furore, gioia, qualsiasi cosa.. Alzatevi, agite, riunitevi, uscite: vivete, cari Americani!

Non è andata così. Capodanno in casa in famiglia, contro qualsiasi regola italiana. Un paio di giochi da tavolo, un brindisi con una bottiglia di succo-d'uva-analcolico-frizzante-il-cui-tappo-si-svita, un conto alla rovescia di fronte alla tv che riprendeva la palla di New York e Taylor Swift che cantava mezza nuda, e poi nel giro di mezz'ora tutti a dormire.
''Buon anno ale oh oh brigitte bardot bardooot braziiiil la la la la la la la laa'', me lo sono cantata sotto le coperte. Da sola.
Pigiama Party: io, Erin e Kat
Mia madre dall'Italia però ha saputo consolarmi:



Mi ha tirata su di morale come solo lei sa fare. D'altronde la mamma è sempre la mamma.

La troupe meno Ana
Passato questo tragico 31 Dicembre, e svegliatami (?) bella fresca di prima mattina nel nuovo anno (essendo andata a dormire a mezzanotteemezza), mi sono preparata per ben due feste: il compleanno di 100 anni di una zia di famiglia (non sto scherzando, che Dio la benedica) e una festa random a casa di Nika con tutta la troupe.

Si è rivelata una bella giornata, il che mi ha risollevata decisamente dalla mancanza di feste la notte precedente.

Domenica un'altra festa, questa volta a casa nostra con i 7 exchange students della mia host mum coordinatrice e le loro rispettive famiglie ospitanti.

Il cibo era buono, i giochi divertenti, la compagnia allegra, e il regalo che ho vinto (una felpa della mia scuola) ben sudato e fortunato. Un bel modo per finire le lunghissime vacanze di Natale di 16 giorni.


Di 5 Gennaio, oggi sono tornata a scuola. Sveglia traumatica alle 5.45 e -23 gradi di temperatura esterna, solo se venite e provate mi potrete mai capire. Qui si tiene duro fino alla fine.
Testa alta.
Buon anno, Livia


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