giovedì 15 gennaio 2015

Ginnastica artistica e week days

Sono le 7.56 di mattina e sono in classe. Un normalissimo giorno di scuola, un po' meno freddo del solito, l'autobus arrivato in ritardo e il sonno che si fa sentire. La lista delle cose da fare questa settimana mi mette ansia, e mentre la prof di tedesco ci spiegava cosa fare oggi in laboratorio, la guardavo e riguardavo pensando da dove cominciare.
Il progetto di tedesco l'ho già finito, quindi ho approfittato di tutta questa elettronicità (?) americana per spuntare dalla lista una delle cose: aggiornare il blog. 

La settimana scorsa, dove eravamo rimasti, è passata velocissima, nonostante fosse uno di quei ritorni sconvolgenti dalle vacanze che tutti gli studenti in tutto il mondo affrontano.
Sono andata a scuola, ho fatto il mio dovere, mi sono allenata 2.30h mezza al giorno, e ho infranto la meta' dei buoni propositi per il 2015. Tutto normale.

Mercoledì' siamo uscite mezz'ora prima da allenamento per il solito carbo load (per la spiegazione di cosa sia un carbo load, leggete questo post) e la pizza che la mamma di Hannah ha comprato era sorprendentemente buona! Un brownie, un paio di Oreo al peppermint e poi a casa.
Ah, e Hannah ha 8 fratelli. NOVE FIGLI. NOVE.

Giovedì' abbiamo avuto la gara a Roseville. Inutile dire che abbiamo perso, contro quelle schegge olimpioniche che fanno paura. Ma tanto, ce lo aspettavamo tutte.
Uscita dalla gara ho provato il freddo più' freddo che ho mai sentito qui in Minnesota. Nevicava, il vento tirava fortissimo e i capelli si stavano per congelare mentre a malapena mi riuscivo a reggere in piedi. Prima e ultima volta (per ora) per fortuna. Meglio dimenticarsene.



On thanksGoditsFriday ho avuto un quiz di Fisica, che non ve l'ho mai detto ma si fa ognuno sul proprio cellulare andando su un certo sito. E' incredibile quanto i professori si fidino e di quanto effettivamente gli studenti siano onesti. Qui non copia nessuno. Se fosse stato in Italia, tutti furbetti avremmo cercato le risposte/formule/quello che ci serviva su internet, oppure direttamente mandato i problemi a qualcuno per messaggio e aspettato la risposta con le soluzioni. Che tristezza.
Ad allenamento abbiamo avuto le foto di squadra. E' venuto il fotografo, e ci abbiamo speso due ore intere. Quindi, alla fine, niente allenamento.

Il resto del pomeriggio non sono uscita, ma sono rimasta a casa con Erin a fare un po' di scrapbooking e decorazioni di carta mentre guardavamo un film che non ricordo. Ho fatto un quadretto per lei con una nostra foto, e uno per la famiglia con la foto di Natale che poi ho attaccato sul frigorifero. Spero siano stati apprezzati.

Migliore e più' pieno è stato Sabato. A mezzogiorno mi e' venuta a prendere la mia coordinatrice, e mi ha portata in uptown Minneapolis ad un ristorante italiano per l'incontro di meta' anno. Mentre chiacchieravamo e compilavo i vari fogli, ho mangiato un buon riso, una caprese e il tiramisu. Mi mancavano e stomaco, mente e cuore hanno decisamente gradito.
Tornata a casa per 5 minuti, sono riuscita alle 14 per andare al Mall of America con Katrina1, Jack, Katrina2 e Sab. Questa volta con la carta di credito abbastanza pienotta, ho approfittato degli sconti invernali per comprarmi un paio di cose.
Siamo state dentro Nordstrom per 1 ore e qualcosa, incorreggibili come sempre. Nordstrom e' più' o meno come la nostra Rinascente. Tra Chanel, Prada e Dior, entri, ti innamori e non ne esci più'.


E poi ovviamente la solita fermata da Glitz, dove nonostante io abbia già il vestito per il prom, continuiamo ad andare ogni volta a provarci un paio di vestiti a testa e fare foto.


Pulizie, chiesa, perdita di tempo, qualche film, zero compiti, e una Domenica come le altre. Fatta per non fare niente, ha concluso la settimana volata come un lampo con una chiamata Skype sorprendente davanti a un pianoforte che suonava una canzone solo per me, e mi ridato la forza e un sorriso incredibile. La vita ti sorprende.

Questa e' l'ultima settimana prima dei finals, che sono gli esami di fine semestre, unico cosa per cui effettivamente si studia in America. Sinceramente, sono molto tranquilla. Noi Italiani sappiamo veramente come si studia, con un sistema scolastico che fa paura (e schifo, non lo nego) ma almeno ci insegnano a mettere la testa sul libro e imparare qualcosa. Qui no. Sono tutti in preda al panico, che pare che al posto di una settimana di esami debba arrivare la fine del mondo.

Io mantengo la mia calma, e ne esco con tranquillità', comunque vada. Se poi mi becco un'altra volta tutte A, allora mi do anche due pacche sulle spalle.

Livia

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